E’ il secondo oceano più esteso della Terra, subito dopo il Pacifico, occupando una superficie pari al 20% del pianeta.
Il suo nome, etimologicamente “mare di Atlante“, richiama la mitica storia dell’isola Atlantide, terra perduta attorno alla quale ruota un mistero ancora irrisolto: la leggenda narra infatti che si sarebbe inabissata nelle acque di questo oceano insieme ai suoi abitanti.
Prima della storica e memorabile data del 3 agosto 1492, quando Cristoforo Colombo salpò dal porto spagnolo di Palos con tre caravelle -la Nina, la Pinta e la Santa Maria- l’oceano Atlantico rappresentava una barriera naturale alla conoscenza di nuovi mondi. Ma quella profonda e infinita distesa azzurra non ha per nulla intimorito il navigatore più famoso della storia il quale, convinto di poter raggiungere il continente asiatico facendo rotta sull’oceano, decise di solcare zone di mare aperto inesporate fino a quel momento.
L’esito di questa avventurosa ed epica impresa navale, premiò il coraggio dell’ammiraglio Colombo, regalando alla storia la scoperta più sensazionale di tutti i tempi: quella dell’America, un “Nuovo Mondo” fino all’epoca ignorato.
Oceano Atlantico, caratteristiche e confini
Non è necessario essere esperti di cartografia nautica per rendersi conto della tipica forma a “S” che disegna il perimetro di questo immenso canale oceanico.
Una “S” allungata di colore blu intenso che lambisce nelle estremità verticali la regione polare artica e l’Antartide; mentre, ad incorniciarlo in direzione orizzontale, da ovest verso est, ci sono ben tre continenti: America, Europa e Africa.
Osservando e studiando la morfologia dell’Atlantico, si manifesta la sua più peculiare caratteristica, ovverosia la presenza di una sterminata montagna vulcanica sottomarina, che con i suoi 10.000 km di sagoma dalla forma serpeggiante, si conferma come la catena montuosa più lunga presente sulla Terra: parliamo della dorsale medio-atlantica, che parte dal Polo Nord per giungere sino all’Antartide, collegandosi anche alle dorsali degli oceani Pacifico e Indiano.
L’origine vulcanica di tale catena montuosa rende non infrequenti manifestazioni di eruzione di lava che a contatto con le temperature glaciali dell’acqua, si solidificano depositandosi sul fondale marino.
Oceano Atlantico, temperatura e profondità
Monitorare e analizzare la temperatura delle acque dell’Atlantico non è solo il desiderio di conoscenza che anima studiosi e appassionati di oceanografia e climatologia, ma è questione di fondamentale importanza per tutti coloro che vivono nei Paesi tropicali bagnati da questo imponente oceano.
La temperature delle acque è infatti tra le cause di uragani, tornado e cicloni tropicali talora devastanti. Questi fenomeni, infatti, nascono e si alimentano attraverso l’aria calda e umida che evapora dalle acque oceaniche in prossimità dell’Equatore.
Le temperature delle acque superficiali dell’Atlantico dipendono in larga misura da fattori come la latitudine, le correnti, le stagioni e l’esposizione al calore solare.
In linea generale, è corretto sostenere che nel livello più esterno dell’acqua si registra una temperatura oscilllante tra i 2 °C, in corrispondenza delle fredde zone polari, e i 29 °C all’altezza dell’Equatore. Nelle medie latitudini, al contrario, il termometro segna una temperatura di circa 7/8 °C.
Inoltre, le gelide temperature che si raggiungono in alcuni mari dell’Atlantico -mare del Labrador, mar Baltico, stretto di Danimarca- durante i periodi più freddi dell’anno, rendono in quei mesi la superficie dell’acqua interamente ricoperta di ghiaccio.
La navigazione transatlantica nelle zone caratterizzate da climi particolarmente freddi e inospitali, può inoltre rappresentare un pericolo per le imbarcazioni a causa della possibile formazione di iceberg: a tal proposito, la memoria non può non ricordare il tragico affondamento del transatlantico Titanic in seguito alla collisione con un iceberg, avvenuta proprio nell’oceano Atlantico quando ormai mancavano poche miglia all’arrivo a New Jork.
La profondità media dell’oceano Atlantico è di circa 3.926 m, ed è anche in questo seconda per dimensione soltanto all’oceano Pacifico. Il punto di maggiore profondità, pari a 9.219 m, si raggiunge nell’abisso oceanico Milwaukee nella fossa di Porto Rico, a circa 135 km dall’omonima isola; mentre il livello dell’abisso si riduce a 3.332 m, quando si prendono in considerazione anche i mari attigui.