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Tra gli scavi di Pompei ci sono alcuni oggetti che sono considerati maledetti. I reperti in questione hanno delle storie affascinanti alle spalle e sono legati a curiose vicende connesse al sito storico campano.
Oggetti maledetti, scavi di Pompei
Alcuni turisti stanno restituendo al sito di Pompei degli oggetti sottratti in precedenza nel corso delle loro visite.
In aggiunta ai preziosi reperti, si trovano delle lettere di scuse dei visitatori che hanno compiuto l’atto. In queste missive si legge il rammarico dei turisti che hanno sottratto gli oggetti dal luogo degli scavi. Inoltre, secondo le dichiarazioni che si possono leggere in queste lettere queste persone sarebbero state maledette a causa delle loro azioni. Si tratta di avvenimenti che succedono molto di frequente, all’interno del contesto del sito di Pompei.
Molti turisti nel corso degli anni hanno effettuato il medesimo procedimento, sottraendo oggetti nel luogo degli scavi e poi restituendoli. In ognuna di queste occasioni gli oggetti in questione sono stati considerati maledetti da coloro che li hanno sottratti dal sito.
I resi di Pompei
Nel decennio che va dal 2010 al 2020 il parco in cui si trovano gli scavi di Pompei ha ricevuto più di 200 oggetti, che sono stati restituiti da coloro che in precedenza se ne erano appropriati. In alcune lettere pervenute presso il sito insieme ai reperti, si leggono narrazioni che riguardano gambe o polsi rotti. Tali avvenimenti hanno avuto luogo in seguito alla sottrazione degli oggetti dal sito storico. Secondo altre missive il movente della restituzione è dato dalla conoscenza di queste maledizioni e avviene dunque per prevenire eventuali danni causati dai reperti. In tutti i casi in cui si riportano effetti dati dalla sfortuna si fa riferimento a un’ipotesi che riguarda la superstizione. A prescindere dalle credenze dei singoli individui, la diffusione della credenza riguardo la presunta maledizione data dagli oggetti sottratti ha causato la restituzione di moltissimi reperti di inestimabile valore.
Le lettere
Una delle lettere arrivate presso il sito di Pompei, scritta in spagnolo, narra le vicende avvenute in seguito alla sottrazione di alcuni frammenti di colonne del luogo. Gli autori della missiva hanno specificato la mancanza di un intento negativo nell’appropriarsi di questi piccoli oggetti. Per loro si trattava di un semplice atto che serviva per ricordare il viaggio in Campania. Tuttavia, in seguito a questo avvenimento nella loro vita si sono verificate molte sfortune, che gli autori della lettera hanno attribuito agli oggetti presi a Pompei. In un’altra lettera, che risale al 2010, la sfortuna si attribuisce ad alcuni ciottoli del sito di Pompei. Naturalmente, in seguito alle molteplici restituzioni, il sito archeologico di Pompei e gli addetti ai lavori del luogo consigliano ai turisti di non appropriarsi di alcun oggetto proveniente dagli scavi, per non depauperare il loro grande valore.