La storia e le curiosità del Palazzo Blu di Pisa, un pezzo di storia della città.
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La città di Pisa è piena di monumenti storici, alcuni diventati famosi in tutto il mondo, mentre altri, come il Palazzo Blu, sono meno noti ma altrettanto importanti e interessanti. Scopriamo, quindi, tutte le curiosità e la storia di questo splendido e antico palazzo pisano.
Lungo le rive del fiume Arno, una palazzina si specchia sulle acque con i suoi colori accesi. Parliamo del Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, anche noto come Palazzo Blu.
Situato sul Lungarno Gambacorti di Pisa, il palazzo sorge nel centro storico cittadino, vicino al Ponte di Mezzo e dal Palazzo Gambacorti, sede del Comune.
Una struttura storica, le cui origini risalgono all’Alto Medioevo, intorno all’VIII secolo, e che oggi rappresenta un centro di cultura e arte.
I primi insediamenti nella zona in cui sorge il palazzo risalgono al secolo XI, al periodo della massima potenza della Repubblica marinara di Pisa. Invece, ad un’epoca di poco successiva appartiene l’elemento di casatorre in pietra.
Nel Medioevo l’edificio fu di proprietà dei Sismondi, dei Buonconte e di Giovanni dell’Agnello, primo e unico “Doge” di Pisa.
Quest’ultimo vi costruì la sua dimora alla metà del Trecento.
Successivamente il complesso passò ai Sancasciano e ai Del Testa, ai quali si deve la struttura tardo-cinquecentesca che il palazzo conservò fino al XVIII secolo.
Alla seconda metà del XVIII risale il colore esterno del palazzo, realizzato forse per soddisfare il gusto degli ospiti di San Pietroburgo che ebbero occasione di soggiornarvi a partire dal 1773.
Infine, il Palazzo è stato acquistato nel 2001 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, oggi Fondazione Pisa, che lo ha completamente restaurato.
All’interno del Palazzo Blu oggi si articola un museo denominato BLU – Centro d’Arte e Cultura.
Si può visitare il piano terra e il piano Nobile, in cui sono esposti i principali capolavori della Collezione Fondazione Cassa di Risparmio. Questa comprende artisti come Cecco di Pietro, Taddeo di Bartolo, Benozzo Gozzoli, Vincenzo Foppa, Aurelio Lomi, e tanti altri.
Tra le sale è esposta anche una ricchissima collezione d’arte novecentesca, tra cui spiccano Umberto Vittorini, Mino Rosi, Ferruccio Pizzanelli e Fortunato Bellonzi.
In più, dal 25 aprile 2015 sono stati aperti al pubblico i sotterranei del palazzo. Qui sono esposti molti oggetti di uso quotidiano ritrovati durante il recente restauro.
Le altre sale del palazzo sono, invece, riservate ad esposizioni temporanee su artisti del Novecento.
Il museo è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, mentre il sabato, la domenica e i prefestivi il palazzo rimane chiuso.
Il costo del biglietto è di 3 euro intero, ma ci sono convenzioni per gruppi, studenti e famiglie.