Hai prenotato un viaggio con destinazione Palermo e sei un amante incondizionato del cibo? Questo articolo fa al caso tuo: il capoluogo siciliano, infatti, presenta una tradizione eno-gastronomica davvero ricca e particolare. Ti consigliamo di visitare i mercati iconici della città per un’esperienza che lascia il segno.
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I mercati più belli di Palermo
Se ti addentrerai per le vie del centro città troverai, vicino al Palazzo di Giustizia, Porta di Carini, l’ingresso principale del Mercato del Capo, situato tra via Carini, Via Beati Paoli, via Sant’Agostino e via Cappuccinelle. Un paradiso della gastronomia: tra fruttivendoli, pescherie, macellerie, sarai incantato dalle tende colorate dei banchetti e dai freschi profumi. Un ambiente perfetto per passeggiare in tranquillità, anche durante una giornata piovosa.
Il mercato di Ballarò è un altro degno di nota, forse il più antico e caratteristico dell’intero capoluogo siculo.
Parte da Corso Tukory e si estende fino a Casa Professa e trova il suo cuore in Piazza del Carmine, dove si erge l’omonima chiesa in stile barocco che fa da sfondo a questo scenario particolare. Anche qui troverai ogni tipo di carne e pesce fresco immaginabile che emanano un’essenza di tradizione inimitabile. Camminerai tra le vie sconnesse accompagnato dal vociare dei mercanti palermitani, proprio come accade nei film.
Il mercato de La Vucciria è un’altra tappa must di Palermo. A differenza degli altri mercati, questo ha degli orari un po’ insoliti: i mercanti iniziano ad allestire i banchetti con molta calma e tranquillità, a partire dalle 9.30 del mattino. L’ora perfetta per visitare questo luogo è sicuramente quella dell’aperitivo, in quanto dalle 19, il bar storico Taverna Azzurra si riempie di persone dando vita ad un momento davvero caratteristico. Fino a non molto tempo fa, il mercato de La Vucciria era anche un centro ricco di street food, in cui i pescatori cucinavano espressamente piatti tipici della tradizione palermitana, come il polpo. Oltre alla gastronomia, qui i proprietari dei negozi estendono la propria bottega all’esterno, esponendo oggetti d’epoca o icone della cultura locale.