Parco archeologico di Pompei e la conceria: visita e curiosità

Le curiosità e la visita al parco archeologico di Pompei, insieme alla sua conceria.

Il parco archeologico di Pompei è una delle maggiori attrazioni della Campania, che raccontano del passato, glorioso prima, e drammatico poi, della civiltà romana. Un luogo ricco di storia, che le mani sapienti degli archeologi hanno fatto riaffiorare dalle macerie della devastante eruzione del Vesuvio.

Parco archeologico di Pompei

Gli scavi archeologici della città di Pompei hanno riportato alla luce l’antica civiltà stanziata ai piedi dell’imprevedibile vulcano, il Vesuvio.

L’antica città di Pompei sorse dagli Osci, con un villaggio in forma stanziale, intorno all’VIII secolo a.C.

su di un pianoro formato da una colata lavica, poco distante dal fiume Sarno. Più tardi, durante il periodo osco, il borgo, importante nodo viario, si cinse da mura e raggiunse un’estensione pari a 63 ettari. Pompei risentì degli influssi prima dei Greci e poi degli Etruschi, sotto i quali si costruì il tempio di Apollo. Conquistata dai Sanniti, che scendendo dai monti dell’Irpinia la posero alle dipendenze di Nocera, Pompei divenne una ricca città commerciale.

Conquistata dai Romani nel III secolo a.C., continuò il suo sviluppo di città commerciale, esportando, in tutto il Mediterraneo, olio e vino. Infatti, in questi anni si assistette anche a un forte sviluppo urbanistico, con la costruzione del foro, del tempio di Giove, di Iside e della Basilica, oltre a numerose case e ville residenziali.

Sotto il dominio romano divenne prima municipium, e poi colonia, col nome di Cornelia Veneria Pompeianorum, a seguito della conquista da parte di Silla nell’89 a.C..

La storia della civiltà cambia rapidamente le sue sorti quando zona fu colpita da un terremoto nel 62 e la città subì notevoli danni, in parte prontamente riparati. Tuttavia nel 79, mentre alcuni edifici erano ancora in fase di restauro, un’eruzione del Vesuvio seppellì la città sotto una coltre di ceneri, cancellandola interamente. Negli anni successivi, la zona non si ripopolò e rimase sperduta, sepolta per quasi 1700 anni.

La conceria

Il complesso della conceria, da poco restaurato, è l’unica finora individuata a Pompei, e occupa quasi l’intero isolato. Il laboratorio dove si conciavano le pelli è uno dei siti più grandi ed importanti dell’area archeologica.

Lungo la parete nord-est del portico si trova una serie di sei scompartimenti separati da cinque tramezzi, in tre dei quali è murata una conduttura comunicante con una delle giare collocate in fila davanti ai tramezzi. Qui un tempo veniva portato il tannino. Nel laboratorio retrostante si trovano quindici vasche circolari in muratura, con un foro di scolo per il carico e uno per lo scarico del conciante.

Dodici vasche, del diametro di 1.60 metri, servivano per la concia vegetale. Invece, le tre vasche più piccole, del diametro di 1.25 metri, servivano per la concia all’allume delle pelli sottili. In questo vano sono stati trovati vari arnesi per tagliare le pelli.

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