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È il più grande parco naturale italiano e dal 2015, con l’inserimento nella lista globale dei geo-parchi da parte dell’UNESCO, è considerato sito patrimonio mondiale: stiamo parlando del Parco del Pollino, la splendida area protetta estesa tra Basilicata e Calabria.
Un’area naturalistica che favorisce un turismo lento, grazie alla fitta rete di sentieri, dal trekking più impegnativo alle passeggiata per famiglie, per vivere esperienze immersive in una natura ancora in gran parte incontaminata.
Parco del Pollino: dove si trova
Con i suoi quasi 200.000 ettari, il Parco del Pollino abbraccia due regioni, la Calabria e la Basilicata, ed è disteso tra le province di Cosenza, Potenza e Matera.
Il territorio del Parco comprende 56 Comuni (di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria), 9 comunità montane e 4 riserve.
Una curiosità: fanno parte del Parco del Pollino diversi paesi, più o meno piccoli, di tradizione e cultura albanese, sia in Basilicata (San Costantino Albanese o Shen Kostadini; San Paolo Albanese o Shen Pali) e sia in Calabria (Acquaformosa o Firmoza; Civita o Cifti; Eianina; o Puròilo; Frascineto o Frasnita; Lungro o Ungra; Plataci o Pllatani; San Basile o Shen Vasil).
Parco del Pollino: il Pino Loricato
La biodiversità del Parco del Pollino è meravigliosamente vasta e diversificata, e questo fa sì che convivano, anche se ad altitudini differenti, vegetazioni tipiche della macchia mediterranea e arbusti e alberi propri dei paesaggi appenninici. Il simbolo del parco è però il pino loricato, che in Italia vive in maniera naturale esclusivamente in questo parco. Si tratta di “fossile vivente” da un punto di vista evolutivo, e gli esemplari che vivono sulle rocce esposte del massiccio montuoso del Pollino assumono forme del tutto particolari. Il nome “loricato” è dovuto alla corteccia che, soprattutto negli esemplari più vecchi (si pensi che alcuni pini raggiungono in mille anni), ricorda la corazza dei soldati romani, detta appunto lorica.
Parco del Pollino: la fauna
La fauna del Parco Nazionale del Pollino è tra le più importanti di tutta l’Italia meridionale, grazie alle notevoli dimensioni dell’area naturalistica che fanno sì che qui si possano incontrare molte e diverse specie di mammiferi e volatili.
Tra i carnivori, non sarà difficile incontrare il lupo appenninico, il gatto selvatico, la martora, la puzzola e la lontra, mentre tra gli ungulati potranno vedersi il cinghiale comune e il capriolo.
La varietà di uccelli che è possibile vedere nella riserva naturale, infine, è anch’essa notevole: si va dai passeriformi, come il cardellino e il corvo imperiale, ai rapaci come l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale, la poiana e il rarissimo capovaccaio, piccolo avvoltoio bianco e nero che in tutta Italia è oggi presente con pochissime coppie nidificanti.