Per andare in Turchia serve il passaporto? Le indicazioni

In questo articolo scopriamo se per andare in Turchia serve il passaporto e vediamo tutte le indicazioni che sarebbe preferibile seguire per il tuo viaggio.

La Turchia è una meta spesso molto sottovalutata, ma che offre numerose bellezze e un ampio bagaglio di esperienze. Negli ultimi anni, anche per via delle cliniche specializzate presenti in Turchia, il numero delle persone che la scelgono come meta è certamente aumentato.

Dalla vibrante Istanbul con i suoi mercati e moschee storiche, alle incantevoli spiagge della Costa Turchese e agli antichi siti archeologici, non mancano le attività che la nazione offre. Se stai progettando un viaggio, vediamo insieme se serve il passaporto per andare in Turchia e tutte le indicazioni da seguire.

Per andare in Turchia serve il passaporto? Le indicazioni

Requisiti per l’ingresso

Le regole in vigore dal 2021 permettono agli italiani di entrare in Turchia disponendo del passaporto o della carta di identità valida per l’espatrio, con almeno cinque mesi di validità residua. Quest’ultima agevolazione semplifica notevolmente i preparativi di viaggio, rendendo la Turchia una delle destinazioni più accessibili per chi parte dall’Italia. Prima di partire è necessario, però, controllare che la carta d’identità sia in buono stato e non abbia subito modifiche di recente, perchè potrebbero venire a mancare alcune corrispondenze durante i controlli di frontiera; anche per questo motivo, ti consigliamo di portare una copia del tuo documento per essere certo di avere sempre un documento a disposizione.

E’ consentito l’ingresso anche con la sola carta di identità valida per l’espatrio, cartacea o elettronica, in condizioni di perfetta integrità e con una validità residua di almeno 5 mesi, per coloro che entrano in Turchia attraverso tutte le frontiere, per via aerea e marittima o entrano in Turchia, dal confine greco e bulgaro, per via ferroviaria e per via terra.

Se invece scegli di viaggiare con il passaporto, devi assicurarti che sia valido per almeno sei mesi dalla data del tuo ingresso in Turchia; si tratta di norme standard che vengono adottate da diversi paesi per garantire che il tuo documento di viaggio sia valido per tutta la durata del soggiorno.

Il visto e i controlli

Un’altra agevolazione è che, per i soggiorni turistici fino a 90 giorni, i cittadini italiani non hanno l’obbligo di avere il visto. Questo facilita ulteriormente l’organizzazione del viaggio, permettendoti di concentrarti su cosa vedere e fare piuttosto che su complicate procedure burocratiche. Naturalmente, se il soggiorno supera i 90 giorni o si tratta di un trasferimento temporaneo, per esempio per motivi di studio, è necessario richiedere un visto specifico. Per questo, puoi consultare il sito del Consolato Turco o il portale e-Visa della Turchia.

Per quanto riguarda i controlli di sicurezza, generalmente si tratta di un servizio efficiente e di pura formalità. Ricordati però di preparare tutti i documenti necessari e sii pronto a rispondere a eventuali domande sul tuo soggiorno. La Turchia ha norme doganali simili a quelle dell’Unione Europea: è vietato importare droghe, alcuni tipi di medicinali senza prescrizione e armi senza permesso. Per quanto riguarda i beni personali, puoi portare con te effetti personali e una quantità limitata di alcol e tabacco senza problemi.

Alcuni consigli

Per garantire un viaggio sicuro e senza pensieri di qualsiasi tipo, ti consigliamo un’assicurazione di viaggio, nonostante essa non sia obbligatoria. Essa potrebbe essere utile, in caso di soggiorni leggermente più prolungati, per coprire eventuali spese mediche o imprevisti di ogni natura. La Turchia, infatti, dispone di ottime strutture sanitarie, specialmente nelle città e nelle principali località turistiche, ma i costi per i non residenti possono essere elevati.

Come abbiamo detto, prima di partire è preferibile avere la copia di tutti i documenti e conservare le copie separate dagli originali; in caso di smarrimento, questo ti faciliterà nelle pratiche di sostituzione. Inoltre, registrati sul sito del Ministero degli Affari Esteri italiano, “Dove siamo nel mondo”. Questa registrazione permette alle autorità italiane di sapere dove ti trovi e fornirti assistenza in caso di emergenza.

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