Svelato il mistero del perchè la sabbia delle Maldive non scotta.
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“Perchè la sabbia delle Maldive non scotta?”, c’è una risposta breve ed una che tiene conto di tutto il contesto in cui questa si esplicita.
La risposta breve è: perchè si tratta di sabbia corallina.
La vera magia scaturisce però dal fatto che questo tipo di sabbia è prodotta soltanto dalle erosioni delle barriere coralline, e quindi in acque la cui temperatura non scende mai al di sotto dei 21 gradi.
Ciò accade solo nei Tropici, fra i 27 gradi a nord e i 27 gradi a sud dell’ equatore, dove la natura aggrazia inoltre le isole con un fondale poco profondo e di lieve dislivello, il che rende le acque cristalline e turchesi.
E se non fosse abbastanza, trovano qui il loro habitat le specie ittiche più belle al mondo: il pesce farfalla, il pesce angelo, il pesce balestra, il pesce pappagallo…
Ci sono quindi le Maldive fatte di passeggiate gradevoli sulla sabbia, nuotate in acque turchesi e temperate, snorkeling attraverso le barriere coralline. Ma ci sono anche delle Maldive meno conosciute dal turismo internazionale ma altrettanto interessanti: quelle del National Museum,del Mulee-aage Palace delle moschee Hukuru Misiki e Hulhumalé, dei siti archeologici, che dalla capitale Malé ed i suoi atolli raccontano un’ intensa storia di conflitti ed accordi tra l’islam, il buddhismo, il cristianesimo dei portoghesi, l’anglicanesimo del protettorato inglese…
“Al di qua” del mare esiste anche un sistema politico, economico e culturale in transizione, che è consigliabile conoscere per approcciare la popolazione in modo rispettoso e delicato. Anche se vengono professate informalmente altre religioni, l’Islam è la religione di stato.
Fino al 2008 la costituzione sanciva una serie di limiti alla libertà personale che sono stati progressivamente superati con una serie di riforme sulla libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani e la liberalizzazione di una serie di professioni.
La trasformazione del sistema economico è sicuramente il più grande successo delle Maldive, che sono diventate la prima economia “verde” al mondo, completamente indipendente da tutte le fonti di energia fossile e basata sul vento, il sole e piccole quantità di biodiesel. Varrebbe la pena visitarle anche se fosse solo per capire come funziona un’ economia completamente sostenibile.
Il periodo migliore per visitare le Maldive -per evitare di imbattersi in fenomeni monsonici- è quello tra dicembre e aprile, durante la stagione secca. Sono raggiungibili dall’Italia con voli diretti di 12-15 ore che partono da Milano e Roma. Valutando alternative con scalo, aumentano le possibilità di trovare prezzi economici, anche di 300-400 euro a/r.
L’Aeroporto Internazionale Ibrahim Nasir, si trova nella capitale Malé. I vari atolli, disseminati in un’area di circa 300kmq, sono raggiungibili in elicottero, idrovolanti o traghetti. Nel pianificare il viaggio, è bene tenere conto del fatto che solo 10 dei 26 atolli che compongono le Maldive sono aperti al turismo.
I prezzi degli hotel oscillano tra i 1200 e 2200 euro per notte, per cui volendo alloggiare in una struttura alberghiera è conveniente prendere in considerazione un pacchetto volo+hotel. In alternativa, si può scegliere una guesthouse ed abbassare il costo del pernottamento anche a 90 euro.
La maggior parte degli operatori turistici locali parla e comprende bene l’inglese. La moneta locale è la Rufiyaa ma il dollaro è comunemente accettato, così come le principali carte di credito.
Di somma importanza è la verifica delle formalità di ingresso, leggermente più rigide rispetto a quelle di un paese europeo, giacchè oltre al passaporto con validità non inferiore a sei mesi, viene richiesta all’ ingresso nel Paese l’esibizione di un biglietto di andata e ritorno e la conferma di prenotazione dell’alloggio.
Non rimane che andare a scoprire se è vero che la sabbia delle Maldive non scotta!