Si potrebbe pensare che la pesca di astici non sia un lavoro rischioso. Ma le cose non stanno così. Il NIOSH (Istituto Nazionale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro) rivela quanto segue: “Dal 1993 al 1997 nel Maine il tasso di decessi sul lavoro nel settore della pesca di astici è stato di 14 su 100.000 pescatori autorizzati, oltre 2,5 volte superiore alla media nazionale relativa a tutti i settori occupazionali (4,8 su 100.000 lavoratori)”.
Come riferisce il NIOSH, stando a un’indagine della Guardia Costiera degli Stati Uniti “spesso i pescatori di astici restano impigliati nelle cime che si trovano sul ponte dell’imbarcazione. Quando le nasse vengono gettate fuori bordo i pescatori vengono trascinati in acqua e a volte annegano, o perché non riescono a liberarsi o perché non riescono a tornare a bordo”.
Fra il 1999 e il 2000 un sondaggio condotto su 103 pescatori di astici ha rivelato che a quasi 3 su 4 era capitato di rimanere impigliati in una cima, anche se non tutti erano finiti in acqua. È stata raccomandata l’introduzione di misure di sicurezza che permettano ai pescatori di recidere la cima o comunque di non restare impigliati.