Uno dei punti più interessanti e famosi di Roma è la Piazza Mincio, il cuore del quartiere Coppedè. Un complesso di edifici particolari che si uniscono e convergono verso la piazza, adornata dalla storica fontana.
Piazza Mincio di Roma
La Capitale italiana è composta al 90% di arte e al 10% di magia, che la rendono una delle città più belle del mondo.
Ogni angolo e ogni strada ha il suo perché, e passeggiare per le sue vie significa camminare tra i secoli.
In giro per la città, tuttavia, non si incontrano solamente i simboli dell’antica Roma o grandi monumenti che hanno segnato un secolo, ma anche angoli, scorci, appartenenti a tempi non troppo antichi.
Uno dei punti più particolari di Roma è il Quartiere Coppedè, un complesso di edifici situato nel quartiere Trieste, nell’isolato compreso fra via Tagliamento, via Arno, via Ombrone, via Serchio e via Clitunno.
Pur non essendo propriamente un quartiere, venne chiamato così dall’architetto che lo ha realizzato: Gino Coppedè.
Ad unire i 18 edifici che compongono la zona vi è Piazza Mincio, il cuore del “quartiere”.
La storia della piazza
Il progetto di realizzare una nuova zona abitativa fu affidata nel 1915 a Gino Coppedè. Pur rimasto incompiuto a seguito della sua morte, il quartiere fu completato da Paolo Emilio André.
A caratterizzare il quartiere è il suo stile, originale e ricco di numerosi elementi architettonici singolari.
L’ingresso principale del Quartiere Coppedè, dal lato di via Tagliamento, è rappresentato da un grande arco che congiunge due palazzi. Sotto l’arco, oltre a due balconi, vi è appeso un grande lampadario in ferro battuto. L’arco è decorato con numerosi elementi disposti in modo asimmetrico.
Superato l’arco si giunge a piazza Mincio, centro del quartiere. In mezzo alla piazza sorge la Fontana delle Rane, costruita nel 1924.
La fontana è costituita da una vasca centrale, di pochi centimetri più alta del livello stradale, con quattro coppie di figure, ognuna delle quali sostiene una conchiglia sulla quale si trova una rana dalla quale zampilla acqua all’interno della vasca. Dal centro della fontana si innalza una seconda vasca, di circa due metri di altezza, il cui bordo è sormontato da altre otto rane.
Questa particolare fontana ornamentale è di fattura molto elaborata, che lo stesso architetto disegnò e realizzò in stile barocco.
L’intera composizione ricorda la Fontana delle Tartarughe, di piazza Mattei, a cui sembra voler rendere omaggio, piuttosto che costituire un’imitazione.