Tutte le informazioni per conoscere la Pinacoteca di Brera e sapere quali sono le opere da non perdere durante una visita.
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Durante un viaggio a Milano, è possibile approfondire il soggiorno dal punto di vista artistico e culturale visitando bellissimi musei. Fare una tappa nella Pinacoteca di Brera è un’occasione da non perdere per godersi alcune delle più belle opere d’arte che si trovano nel capoluogo lombardo.
La città di Milano offre spunti molto interessanti per quanto riguarda le possibili tappe da fare per un perfetto itinerario di viaggio. Tra le mete più importanti da raggiungere, senza dubbio ci sono i musei della località.
La Pinacoteca di Brera è una delle strutture più importanti da visitare nel contesto della Lombardia, grazie alla presenza di capolavori artistici meravigliosi da vedere. Al suo interno si possono ammirare magnifiche opere d’arte di celebri autori milanesi e provenienti da altre regioni d’Italia. Prima di visitare il museo, è interessante sapere quali sono le opere da non perdere assolutamente.
L’opera di Luca Signorelli è una delle più celebri che si possano vedere all’interno della Pinacoteca. Il capolavoro risale al 1475 e raffigura Cristo posto al centro del quadro, legato a una colonna. La particolarità del dipinto si può facilmente individuare nelle figure rappresentate intorno al protagonista del quadro. Gli uomini intorno a Cristo presentano un dinamismo dato dalle sapienti tecniche adoperate dal Signorelli e creano un effetto di grande impatto all’interno dell’opera.
La celebre opera di Hayez è nota a livello mondiale, grazie al fascino che esercita sull’immaginario collettivo. In realtà il capolavoro dell’artista, appartenente alla corrente del romanticismo, non ha a che fare con l’amore tra uomo e donna. Il quadro rappresenta infatti l’alleanza tra la Francia e l’Italia, che vennero celebrate dall’artista attraverso la pittura allegorica.
Il magnifico dipinto di Caravaggio è una delle opere più importanti da vedere nella Pinacoteca. Il quadro raffigura Cristo durante la sua prima apparizione al cospetto dei suoi apostoli, subito dopo la resurrezione. Caravaggio dipinse un’altra versione del medesimo capolavoro durante il 1601, che attualmente è custodita a Londra presso la National Gallery.
Il capolavoro di Giovanni Bellini esalta in modo sapiente l’elemento drammatico ritratto. Nel quadro appare molto interessante l’espressione che compare sui volti di Cristo e della Vergine Maria. I loro visi sono a contatto e la Madonna appare chiaramente turbata e addolorata dalla perdita del figlio. La forza delle emozioni e la drammaticità dell’immagine sono il frutto della grande maestria dell’artista ed esercitano un notevole impatto su chi guarda il dipinto.
La magnifica opera di Raffaello risale all’anno 1504 e rappresenta il momento esatto in cui San Giuseppe dona l’anello nuziale alla Vergine Maria. Le sapienti pennellate dell’artista conferiscono al dipinto uno stile inconfondibile, grazie all’armonia intrinseca nello splendido capolavoro.