Un affresco di Narciso. Gli archeologi alla guida degli scavi presso la Stanza di Leda a Pompei hanno scoperto “l’Atrio di Narciso”, un affresco raffigurante il mitologico semidio che avrebbe dato origine e il nome ai fiori che crescono sulle rive dei fiumi.
La scoperta dell’affresco rappresenta l’apice di una serie di studi eseguiti dagli scienziati: proprio grazie a questi è venuta alla luce la Stanza di Leda, con un affresco della leggendaria regina di Sparta, madre dei Dioscuri, in compagnia di un cigno che – secondo il mito – sarebbe Zeus, che, in quella forma visita la donna mortale di cui si è innamorato.
L’affresco di Narciso
Narciso intento a guardare il proprio riflesso nello specchio dell’acqua del fiume.
Nell’affresco ritrovato dagli archeologi, il mito del semidio innamorato della propria bellezza è rappresentato in uno dei momenti più significativi della leggenda. L’autore dell’affresco descrive l’eroe nel momento in cui – scoperta la propria bellezza – non può fare a meno di ammirarla. Affascinato dai lineamenti del proprio volto, dalla bellezza estetica del proprio viso, Narciso si innamora della propria immagine. Un “amore” che – racconta il mito – porterà l’eroe alla rovina, coinvolgendo anche le persone che gli stanno vicino e che gli vogliono bene.
Una vicinanza non corrisposta che ingigantisce ancora di più la dimensione tragica di Narciso, incapace di amare altri al di fuori di se stesso.
Il direttore generale del Parco archeologico di Pompei Massimo Osanna ha spiegato alla Rai che “Tutto l’ambiente è pervaso dal tema della gioia di vivere, della bellezza e vanità, sottolineato anche dalle figure di menadi e satiri che, in una sorta di corteggio dionisiaco, accompagnavano i visitatori all’interno della parte pubblica della casa”.
L’affresco di Narciso e nuove ricerche
Il ritrovamento dell’affresco nell’area della Stanza di Leda è un importante risultato, uno stimolo per proseguire. Come riferisce il sito di Rainews, gli archeologi stanno studiando la disposizione delle stanze, sulla base della collocazione dell’affresco. “L’Atrio di Narciso” si troverebbe nei pressi di delle scale che conducevano al piano superiore della domus, mentre il sottoscala era presumibilmente utilizzato come deposito da parte degli abitanti. Proprio in quel punto, gli archeologi hanno trovato una dozzina di contenitori in vetro, 8 anfore e un imbuto di bronzo.
Terminati i lavori di catalogazione, gli esperti intendono proseguire nella loro indagine, così da rendere quella parte della struttura accessibile anche al pubblico, desideroso di visitare Pompei: “La bellezza di queste stanze, evidente già dalle prime scoperte, ci ha indotto a modificare il progetto e a proseguire lo scavo per portare alla luce l’ambiente di Leda e l’atrio retrostante”, ha riferito Alfonsina Russo, direttrice ad interim del Parco, “Ciò ci consentirà in futuro di aprire alla fruizione del pubblico almeno una parte di questa domus”.