Praticamente in un batter d’occhio, la fiorente comunità di Pompei, in Italia, fu ridotta in rovine, sepolta dalla cenere che l’ha mantenuta intatta nel tempo.
Era un giorno del 78 d.C. per i residente di Pompei. Improvvisamente, il Vesuvio eruttò, inondando la città di cenere, lapilli e detriti.
Molti riuscirono a scappare in tempo ma altre 2.000 persone che non riuscirono a fuggire in tempo rimasero intrappolate sotto la cenere che formò istantaneamente una sorta di sigillo ermetico sull’intera città.
Le rovine di Pompei rimasero sepolte indisturbate fino a quando furono scoperte nel 1748 e gli archeologi cominciarono gli scavi. Gli archeologi di certo non si aspettavano di trovare perfettamente integri edifici ed oggetti che erano rimasti sepolti per più di 1500 anni. Furono persino in grado di creare i calchi delle persone intrappolate sotto i detriti. Sebbene i loro corpi si fossero da tempo trasformati in cenere, le sacche d’aria nelle quale erano rimasti intrappolati rimasero intatte. Una volta stuccati, i calchi resero perfettamente l’immagine delle vittime del vulcano, intrappolate nelle varie fasi della devastazione.