Porta Portese, il celebre mercato domenicale delle pulci a Roma. La storia, cosa si trova, quali prodotti acquistare, i “box” che vendono ricambi per veicoli aperti tutti i giorni
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Tutti ovviamente conoscono Porta Portese, istituzione ormai a Roma e mercato delle pulci più famoso d’Italia. Qualche anno fa ci sono stati dei tentativi di delocalizzarlo in parte, trasferendo i venditori eccedenti in mercati di altre zone della città ma Porta Portese non è per nulla cambiato.
L’atmosfera gioiosa domenicale è rimasta sempre la stessa. La folla è sempre tanta, composta da turisti provenienti da tutto il mondo e da romani che non mancano mai di visitarlo. La presenza di bancarelle di tutti i tipi, che avvolge ogni angolo delle vie che lo interessano fa si che tutto sembri rimasto uguale al racconto della canzone di Claudio Baglioni, scritta nel 1972.
Il personaggio della canzone di Claudio Baglioni andava alla ricerca di jeans usati. Nel frattempo, osservava svariate merci in vendita: pezzi d’auto, spade antiche, quadri falsi, foto sacre e profane: questi, solo qualche esempio di quell’infinito campionario di oggetti e prodotti che è possibile trovare a Porta Portese. Vecchie biciclette, caschi da moto, scarpe, valigie, borse, accessori per la casa e il fai da te, piante, dischi in vinile e altri formati, videocassette, antiquariato, mobili, ombrelli, portachiavi, giocattoli, cosmetici e qualsiasi cosa vi venga in mente. Tanti, tantissimi vestiti, di tutti i tipi, per ogni esigenza di gusto: nuovi, usati, riciclati, mai indossati. Possono essere anche di marca, offerti a prezzi davvero vantaggiosi. Naturalmente le grandi marche appaiono anche in forma taroccata, una delle “specialità della casa”.
Porta Portese è anche un bazar multietnico, dove si entra in contatto con altre culture, saggiandone non solo usi e costumi ma anche le abilità commerciali. Venditori russi con binocoli, vecchie macchine fotografiche e cimeli sovietici. Peruviani con i loro articoli multicolore e l’immancabile colonna sonora di musica andina. Ci sono anche marocchini e senegalesi, equamente divisi tra venditori di merce tarocca e di preziosi intagli africani. E poi indiani, bengalesi, rumeni, polacchi. Molti di loro hanno abbandonato le originali postazioni legate alla loro terra e lavorano in bancarelle più convenzionali. Altri, non avendo un banco di proprietà, si dispongono in fila in mezzo alle vie del mercato, pronti ad allontanarsi rapidamente alla vista dei vigili.
Una parte di visitatori del mercato, vi si reca avendo ben chiara l’idea di cosa acquistare. Altri lo fanno senza avere un’idea precisa e preferiscono farsi guidare dall’ispirazione del momento. Probabilmente, questo è lo spirito giusto per frequentare un mercato delle pulci: andare incontro all’ignoto e farsi attrarre da un oggetto inaspettato, non importa se di valore o meno.
Se siete in cerca di idee per fare dei regali, Porta Portese è il posto giusto. In ogni angolo offre spunti per trovare il pensiero più adeguato, da regalare ad amici o parenti. Per gli amanti del collezionismo ce n’è davvero per tutti i gusti: vecchie fotografie, dischi, film in cassetta o dvd, libri, oggetti d’arte, bambole, giocattoli, figurine, cartoline, soldatini. L’elenco potrebbe essere infinito, poiché ogni oggetto può essere il punto di partenza per una nuova collezione. Basta farsi guidare dall’istinto e dai tanti suggerimenti che il mercato offre.
Chi ha fiuto per gli affari ed ha una certa esperienza in opere e oggetti d’arte può scovare occasioni interessanti nei banchi d’antiquariato. Dai mobili alle lampade, dai quadri ai libri e stampe antiche, fino ad oggetti di bigiotteria d’epoca, la proposta è davvero molto vasta.
Occorre però fare un po’ di attenzione, riguardo alla provenienza della merce e al pericolo di contraffazioni. Anche perché nei banchi d’antiquariato, i prezzi sono tra i più alti del mercato e il rischo di prendere una “sòla”, per dirla alla romana, è davvero sempre dietro l’angolo. A proposito di raggiri, occhio a non farsi attrarre dai protagonisti del gioco delle tre carte, abilissimi affabulatori, pronti a gabbare i malcapitati di turno. Bisogna anche prestare grande attenzione ai borseggiatori, sempre in agguato. La grande confusione di folla che regna nel mercato è un terreno molto favorevole per le loro azioni malavitose.
Tutti sanno cos’è Porta Portese. Pochi conoscono, invece, la sua storia. Il mercato inizia ad operare nel 1945, poco dopo la fine della guerra, come sede della borsa nera. Vi si trovavano sigarette di contrabbando, saponi, scarpe e molti altri articoli. Era un classico esempio di mercato che sviluppava un commercio clandestino di beni di prima necessità, condizionato dalle difficili situazioni del tempo. Più in là negli anni, con il miglioramento delle condizioni economiche, la borsa nera ha lasciato il posto al mercato delle pulci, diventando uno dei luoghi più visitati da turisti ma anche romani. Il mercato ha preso il nome da Porta Portese, una delle porte delle mura della città. La sua costruzione avvenne nel 1644, su decisione di Papa Innocenzo X, in sostituzione della più antica Porta Portuensis.
Attraversata la porta, andando fuori le mura, inizia la Via Portuense, un’antica strada romana, risalente al I secolo d.C, che collega Roma alla foce del Tevere, in prossimità di Fiumicino. Il mercato si dispiega lungo il tratto iniziale della via, invadendo anche le zone adiacenti del vicino quartiere di Trastevere. Da queste parti, un tempo c’era il porto di Ripa Grande, il più importante di Roma. Era l’approdo sia per le navi mercantili che per quelle militari. Con la costruzione dei muraglioni, il porto scomparve e insieme ad esso tutte le attività connesse. Di conseguenza, tutta la zona, soprattutto quella di là della porta ha ha conosciuto un lungo periodo di degrado urbano. Per approfondire la conoscenza di questi fatti storici, consigliamo di leggere il volume “101 luoghi di Roma sparita che avresti voluto e dovuto vedere”, acquistabile online.
Il settecentesco arsenale pontificio, che costeggia il tratto iniziale di Via Portuense dopo l’allestimento dei muraglioni sul Tevere, fu riconvertito a deposito di materiali edili. Contemporaneamente, vi sorsero intorno numerose baracche con piccole botteghe e alcuni sfasciacarrozze. Questi negozietti, si sono poi specializzati nella vendita di accessori per auto, moto e biciclette. Di domenica, quando c’è il mercato, quasi non si notano. Per conoscerli meglio, bisogna visitare la zona negli altri giorni della settimana. Per i romani sono una sorta di istituzione, perché in questi “box” è facile trovare caschi da moto “low cost” o accessori auto che costano la metà del consueto. Luoghi molto convenienti, ma oggetto di qualche leggenda metropolitana.
La presenza di queste botteghe di ricambi per auto e il fatto che a Porta Portese si trova di tutto, potrebbe farci pensare che al mercato sia possibile acquistare persino un auto usata. La risposta, naturalmente, è negativa. L’acquisto di un auto, anche se usata, comporta una serie di adempimenti che non rende possibile una forma di compravendita così immediata.
Se qualcuno ha sentito associare Porta Portese alle auto usate, probabilmente ha confuso il mercato con il giornale omonimo di annunci. Questa testata, molto popolare in città, ha preso ispirazione proprio dal celebre mercato, trasferendo su carta lo stesso spirito di compravendita generalizzata. Ovviamente, il giornale può spingersi più in là, ed ospitare anche annunci destinati al settore immobiliare e delle auto. Comprare un’auto usata al mercato di Porta Portese quindi si può … ma soltanto sulla carta, o meglio, su quello di carta (e online).
In auto, il mercato può essere raggiunto da più direzioni. Prendendo Viale Trastevere, dove è già possibile notare alcuni assembramenti di bancarelle.
Da entrambe le direzioni del Lungotevere, facendo attenzione alle limitazioni del traffico atte a favorire il regolare svolgimento del mercato.
Per chi proviene dall’Aeroporto di Fiumicino, occorre convergere su Viale Marconi, strada che termina in prossimità dell’ingresso al mercato.
Prendere l’auto non è però la scelta migliore, perché molte strade vengono chiuse al traffico ed è molto difficile parcheggiare nelle zone adiacenti.
Porta Portese non ha stazioni metro nelle immediate vicinanze. E’ comunque possibile usufruire di questo mezzo con la possibilità di scendere in 2 stazioni a scelta della linea B. Scendendo alla stazione di Piramide, si può raggiungere Porta Portese, prendendo il bus 719 o la linea 3 del tram. Nel caso di una bella giornata, avendo del tempo a disposizione, si può optare anche per andare a piedi. Il percorso della passeggiata non è breve ma piuttosto affascinante, attraversando il pittoresco rione Testaccio.
Dalla stazione di Marconi invece è possibile prendere il bus 170 ed arrivare nello storico mercato romano.
Tram e autobus, soprattutto i primi, sono i mezzi più comodi per arrivare a Porta Portese. Le fermate sono vicinissime ai vari punti di accesso del mercato.
Con la linea 75 dell’autobus, per chi arriva dalla dalla Stazione Termini, in condizioni di traffico normale impiega circa 15 minuti per giungere a destinazione.
Con la linea 23, per chi arriva dalla zona di San Pietro, la fermata in cui scendere è quella di Ripa/Porto.
Con la linea 3 del tram, invece si ha un’ottima soluzione per quelli che arrivano dal Colosseo, con fermata in prossimità Piazza di Portese.
Salendo sulla linea 8 del tram, dal centro, quindi da Piazza Venezia o Largo di Torre Argentina, con la fermata in viale Trastavere, all’altezza di piazza Ippolito Nievo, o della Stazione Trastavere, si raggiunge facilmente Porta Portese.
Lo storico mercato di Porta Portese è aperto tutte le domeniche, dalla 6 alle 14, anche in quelle che coincidono con le festività; come ad esempio Pasqua.
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