I principali siti archeologici d'Egitto da visitare per scoprire la storia e le culture del passato.
Durante un viaggio in Egitto sono tanti i principali siti archeologici da visitare, per comprendere e scoprire antiche civiltà. Vediamo, quindi, quali sono i luoghi più importanti da non perdere durante il viaggio in Egitto.
L’Egitto è stato la culle di civiltà molto antiche, come l’epoca dei faraoni. Tantissimi, infatti, sono i luoghi in cui vi sono stati ritrovati reperti importanti lungo il Nilo, uno dei corsi d’acqua più lunghi al mondo.
Questo importante fiume ha una storia millenaria, e lungo le sue sponde vi sono tanti siti archeologici di grande rilevanza storica e culturale.
Alcuni di questi siti rappresentano tappe imperdibili durante un viaggio in Egitto. Vediamo, quindi, quali sono i più importanti da visitare.
Uno dei complessi archeologici più importanti è Abu Simbel, un villaggio nella parte egiziana di Nubia, a circa 240 chilometri a sud-ovest di Assuan e vicino al confine con il Sudan.
Il tempio di Abu Simbel fu voluto e costruito da Ramses II per celebrare la sua vittoria contro gli Ittiti nella battaglia di Kadesh nel 1274 a.C. Il tempio era dedicato a una serie di antiche divinità egizie come Ra-Horakhty, Ptah e Amon. Tuttavia, il tempio aveva anche lo scopo di testimoniare il potere dal faraone, che non doveva mai essere intaccato dal tempo.
Il complesso di Abu Simbel è costituito da due templi, costruiti al XIII secolo a.C.: un tempio principale, il Grande Tempio dedicato al faraone e quello più piccolo dedicato a Nefertari, sua moglie.
Il Grande Tempio si erge a 30 metri di altezza e 35 metri di lunghezza e sulla facciata ospita quattro colossi del re Ramses II seduti sul trono.
I Colossi di Memnone sono due enormi statue di pietra del faraone Amenhotep III. Le due statue furono erette oltre 3400 anni fa nella necropoli di Tebe, lungo le rive del Nilo, di fronte sulla riva opposta all’attuale città di Luxor.
Queste statue facevano parte del complesso funerario eretto da Amenhotep III. Le statue successivamente alla morte del faraone divennero già famose nell’antichità, quando, in seguito al loro progressivo degrado, da una di esse si propagarono dei rumori. Questi, all’epoca, furono interpretati come il saluto dell’omonimo eroe a sua madre.
Le statue gemelle rappresentano Amenhotep III in posizione seduta, con le mani sulle ginocchia. Il loro sguardo è rivolto a est, verso il fiume e il sole nascente. Poi vi sono due figure più basse scolpite sulla parte anteriore del trono, a fianco alle sue gambe e rappresentano la moglie Tiy e la madre Mutemuia.
Questo antico luogo di culto si trova ad Abydos, una delle più antiche città dell’Alto Egitto, a circa 11 chilometri ad Ovest del Nilo. Il nome originale è Abdu che significa collina del tempio, in quanto la tradizione vuole che vi fosse conservata la testa di Osiride.