La Regione Puglia ha preso la decisione di vietare la distribuzione di bevande e cibi in contenitori di plastica monouso nelle sue spiagge.
La regione Puglia è la prima a dire no alla plastica in spiaggia. Secondo quanto riportato dal sito di Siviaggia, la Regione ha approvato la decisione di vietare la distribuzione di bevande e cibi in contenitori di plastica monouso all’interno delle sue spiagge.
Il provvedimento entrerà in vigore a partire dall’estate 2019, motivo per cui i gestori dei diversi lidi dovranno premunirsi per soluzioni che siano maggiormente ecocompatibili. La decisione della regione arriva in anticipi rispetto a quanto stabilito dalla normativa europea, il cui divieto entrerà in vigore dal 2021.
La puglia si mobilita contro la plastica monouso. Come riferito dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la decisione è stata presa grazie a una tavola rotonda tra i membri delle associazioni ambientaliste e i proprietari degli stabilimenti. Il progetto partirà dalla ormai vicina stagione estiva. A tutti bagnanti sarà proibito quindi creare rifiuti di plastica monouso, in favore di materiali più ecocompatibili. Proprio alla luce di questo, l’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia Gianni Stea ha dichiarato a Siviaggia che “La Regione Puglia metterà a disposizione una dotazione finanziaria di 250 mila euro per i Comuni e gli organizzatori di eventi che, in occasione di sagre e altre manifestazioni pubbliche, si impegneranno a ridurre la produzione dei rifiuti e ad incrementare la raccolta differenziata“. Sulla stessa lunghezza d’onda si stanno muovendo in modo autonomo anche altri enti locali sul tutto il territorio nazionale.
Secondo le stime degli esperti, la quasi totalità dei rifiuti alla base dell’inquinamento marino sono di materiale plastico. I rilevamenti relativi a tale situazione sono attualmente sotto l’attenzione dell’Unione Europea che ha appunto messo in campo un piano per la riduzione dell’emissione dei rifiuti di plastica monouso. Il provvedimento Ue entrerà in vigore a partire dal 2021. Per questo motivo, la regione Puglia anticipa i tempi. In base alle analisi degli esperti incaricati dalla regione, i benefici determinati da una razionalizzazione dei materiali messi in vendita ai turisti in spiaggia durante l’estate potrebbero non solo riguardare la questione ambientale, ma anche quella economica.
Infatti, le stime indicano che entro il 2030, si potrebbe registrare un risparmio di circa 3,4 tonnellate di emissioni di CO2. Un risultato che porterebbe a un ulteriore risparmio economico di circa 22 miliardi di euro, destinati ai danni ambientali. A conti fatti, il beneficio più grande andrebbe ai consumatori. Questo è possibile perché applicando sul lungo periodo il programma il consumatore risparmierebbe una somma di circa 6,5 miliardi di euro.