E pensare che il nome Camerun deriva dal portoghese camerao (gamberetto), guarda caso uno degli alimenti più diffusi tra la popolazione. La cucina camerunense è una delle più varie del continente africano. Il territorio nazionale è piuttosto fertile e alla base della gastronomia del Camerun ci sono soprattutto verdura e legumi, ma non mancano pesce e selvaggina (pangolini e porcospini).
I francesi, in epoca coloniale, hanno introdotto il pane, ma è molto caro e poco consumato. Un’altra introduzione europea sono gli spiedini che i camerunensi consumano con carne di capra, agnello o pollo. Il pesce e gli uccelli sono consumati prevalentemente durante le festività o le grandi occasioni.
Il piatto tipico si chiama Ndolè, uno stufato di noccioline, carne (generalmente di capra) o pesce e il suo ingrediente principale è la vernonia, una pianta che conferisce un sapore amaro alla pietanza.
Direttamente dalla terra arriva il sangah, una zuppa di mais e foglie di manioca, un tubero coltivato prevalentemente nei paesi subtropicali. La manioca è una delle fonti primarie di carboidrati nell’alimentazione umana di mezzo mondo e quindi molto diffusa in Camerun.
Per i golosi ecco le banane con la crema, magari accompagnate da un buon bicchiere di vino di palma.