A San Gimignano, in provincia di Siena, sorge uno dei musei più inquietanti e paurosi d’Italia: Il Museo del martirio e della tortura.
La struttura contiene più di 100 “strumenti” usati nel tempo per provocare dolore e morte sin dal XVI. I reperti più “recenti” risalgono invece al XVII sec. Tra i reperti più amati ci sono: la Vergine di Norimberga, la Ghigliottina, il Banco di Stiramento, la Sedia Inquisitoria e la Cintura di Castità.
Ci sono poi armi meno famose ma comunque crudeli come la Forcella dell’Eretico, il Piffero del Baccanaro, la Gatta da Scorticamento e i Ragni Spagnoli. Sono inoltre presenti diverse schede informative che spiegano il funzionamento e la destinazione degli oggetti.
Moltissimi anche i reperti risalenti all’attività dell’Inquisizione Spagnola e dei tribunali cattolici istituiti per combattere le eresie in epoca medievale. Il museo si trova a Porta San Giovanni numero 123, ed è aperto tutto l’anno dalle 10 alle 19. Il prezzo: intero è di € 12,00, ridotto € 7,00 e per i gruppi € 5,00.