Scopri la storia del palazzo cnosso, il mito del labirinto, gli orari, i prezzi e come raggiungere il sito.
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Il palazzo di Cnosso (o Knossos), con la sua superficie di 20.000 metri quadrati, è il più grandee il più spettacolaredi tutti i palazziminoici sull’isola greca di Creta. Ancora oggi è uno dei siti archeologici più visitati di tutta l’isola.
Il palazzo di Cosso si trova sulle alture di Kefala, a 5 chilometri dal centro di Iraklio, la città più importante di Creta. La storia del palazzo di Cnosso è travagliata. Si suppone che la posizione sia scelta per motivazioni religiose.
Infatti è molto vicino al monte Ida, il luogo sacro dove Zeus sarebbe stato nascosto dalla madre Rea, per evitare che il padre, il titano Crono, lo divorasse. Un primo edificio fu costruito intorno al 2000 a.C. e venne distrutto dopo circa 400 anni dal terremoto provocato dall’eruzione del vulcano Thera, sulla vicina isola di Santorini. Dopo la catastrofe, i minoici costruirono un nuovo edificio sulle rovine del precedente.
Il palazzo di Cnosso venne scoperto dall’archeologo inglese sir Arthur Evans alla fine dell’Ottocento. Il suo lavoro però è stato molto criticato perché ha voluto ricostruire alcune zone perdute del palazzo usando cemento e colori moderni. Il vero scopritore sembra però essere stato Minos Kalokairinos, di professione antiquario e commerciante. Kalokairinos mise in luce nel 1878 due dei magazzini del palazzo, contenitori per le provviste e vari oggetti di culto. Fu però costretto ad abbandonare le ricerche perché i padroni del terreno, i turchi, richiedevano una somma non indifferente.
Il palazzo aveva cinque piani, era diviso in blocchi e le sue pareti erano decorate con splendidi affreschi che rappresentano per la maggior parte cerimonie religiose. I famosissimi affreschi del palazzo, come quelli della tauromachia, oggi sono conservati al Museo archeologico della città di Heraklion. Quelli che si possono ammirare sulle pareti del palazzo sono delle fedeli riproduzioni.
L’edificio comprendeva 1300 camere nelle quali alloggiavano all’incirca 12000 persone. Ognuna di esse aveva varie funzioni. C’erano gli alloggi del re e della regina, ma anche sale che servivano come laboratori per gli artigiani. Alcuni centri di trasformazione dei prodotti alimentari (per esempio il vino e l’olio). Il palazzo di Cnosso era anche un grande magazzino, un centro religioso e amministrativo. Il palazzo non è circondato da mura di fortificazione, questo fa presupporre che non avesse nemici.
Le stanze più famose del palazzo di Cnosso sono i bagni dell’appartamento della regina. Sono dotati di un sistema di canalizzazione, fogne e acqua calda molto avanzato per l’epoca in cui è stato costruito. La zona centrale era invece costituita da un cortile in terra battuta. Qui alcuni ginnasti venivano fatti esibire sfidando la morte con piroette realizzate sui tori, l’animale sacro per il popolo cretese.
Oggi il palazzo di Cnosso è famoso soprattutto per il mito del labirinto e del Minotauro. Secondo la leggenda, il labirinto di Cnosso è stato costruito da Dedalo per ordine del re di Creta Minosse. Il re voleva nascondere lì il Minotauro, il figlio causa di una vendetta. Il dio Poseidone donò un toro bianco a Minosse, chiedendogli di sacrificarlo. Il re decise però di sacrificare un altro toro, ritenendo quello donato dal dio troppo bello. Poseidone indusse quindi la moglie di Minosse, Pasifae, a una passione folle verso l’animale. Da questa unione nacque il Minotauro, un mostro mezzo uomo e mezzo tor. Ogni nove anni divorava sette ragazze e sette ragazzi inviati da Atene come pegno.
Teseo, figlio del re ateniese Egeo, era uno di quei sette giovani e arrivò a Creta per entrare nel labirinto. Decise però di trovare un modo per uccidere il Minotauro e tornare a casa. Ci riuscì seducendo Arianna, figlia di Minosse, e chiedendole aiuto per poter ritrovare l’uscita dal labirinto. Questa gli diede il suo famoso filo di lana, usato dall’eroe di seguire il percorso al contrario. Teseo non mantenne la promessa di sposare Arianna, così ebbe luogo la vendetta divina. Il giovane, di ritorno a casa, dimenticò di innalzare la vela bianca, sinonimo di vittoria. Usò invece quella nera, che andava innalzata nel caso fosse morto. Il padre, vedendo la vela scura si gettò in mare dalla disperazione, morendo. Il mare prese il suo nome: Egeo.
Oggi gli archeologi pensano che il vero labirinto sia il palazzo di Cnosso stesso. La sua struttura era talmente grande e complessa che ci si poteva perdere facilmente.
Il palazzo di Cnosso è aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 18:00.
Il costo dei biglietti varia:
Il sito si raggiunge facilmente con l’autobus numero 2 che collega il porto di Heraklion al Palazzo ogni 20 minuti circa.
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