Nel 1918, Waldimir Koppen elaborò un sistema classificazione delle regioni climatiche basato sulla temperatura e sull’umidità. Con alcune eccezioni, questo sistema è ancora il metodo più ampiamente utilizzato per determinare il cima generale di una regione. Waldimir Koppen divise il pianeta in cinque regioni: tropicale, secca, mite, fredda e polare.
Ciascuna di esse è definita dai parametri della temperatura e dell’umidità:
- regioni climatiche tropicali e umide: questo segmento raccoglie le ampie aree che si estendono da nord a sud della linea equatoriale all’incirca al centro della Terra. Sono caratterizzate da frequenti piogge e temperature molto calde, superiori ai 18°C. Paesi come il Brasile e la Thailandia sono considerati tropicali e umidi.
- regioni climatiche secche: queste aree sono caratterizzate più dalle precipitazioni che dalle temperature fredde.
Un’area che perde più umidità a causa dell’evaporazione rispetto a quella che riceve dalla pioggia, è da considerarsi secca. Queste zone tendono ad avere temperature molto elevate e sono localizzate generalmente lungo l’equatore. Di questa categoria fanno parte l’Africa (quasi interamente) e il Medio Oriente.
- regioni climatiche miti: si tratta della sezione più ampia. Queste zone sono caratterizzate da temperature che generalmente rimangono inferiori ai 18°C ma non scendono sotto ai -3°C.
La maggior parte dell’estensione degli Stati Uniti e dell’Europa è compresa in questa fascia climatica.
- regioni climatiche fredde: la parte più fredda dell’Europa, dell’Asia, delle Americhe e dell’Australia rientra in questa categoria. Le temperature fredde qui sono al di sotto dei -3°C e quelle più calde superano i 10°C.
- regioni climatiche polari: queste sono in assoluto le aree più fredde e includono la gran parte del Canada, l’Alaska, il Circolo Polare Artico e Antartico. Nelle regioni polari la temperatura non raggiunge mai i 10°C.