In Giappone, i taxi sono un’alternativa costosa ed inutile, dato l’efficiente trasporto pubblico urbano.
Tuttavia, i taxi sono spesso l’unico modo per muoversi da e verso le stazioni ferroviarie o le fermate degli autobus in orari notturni soprattutto venerdì e sabato.
Se si viaggia in gruppi di tre o più persone, i taxi possono essere un’alternativa economica.
Per chiamare un taxi in Giappone basta fermarsi in un apposito posteggio per taxi, un piatto sul cruscotto indica se il taxi è vuoto o meno, rosso indica che il taxi è disponibile, mentre verde significa il contrario.
Negli orari notturni, una luce sul tetto vi dirà se è disponibile.
Lo sportello posteriore sinistro viene aperto e chiuso automaticamente dal conducente. Se non parlate in giapponese è meglio che indichiate l’indirizzo su un pezzo di carta.
Tariffe
I tassisti in Giappone non approfittano mai dei turisti. Coloro che hanno una licenza per guidare il taxi si riconoscono dalle targhe verdi. Nei pressi degli aeroporti, ci si può imbattere in autisti privi di licenza, ma è meglio evitare. Il calcolo della tariffa è quasi sempre al metro, tranne per alcuni itinerari turistici, in cui si può stabilire un importo forfettario.
Le tariffe cambiano in relazione alle regioni, la società e la dimensione del veicolo. Vi sono tre tipi di taxi: quelli grandi, che trasportano fino a cinque passeggeri, quelli medi e piccoli che differiscono solo per lunghezza e dimensioni abitacolo.
Gli importi si aggirano intorno ai 600-700 yen, circa 5 euro, per i primi due chilometri e aumento di 80-90 yen, 0,60 cent di euro, per ogni 300-400 metri. In tarda serata le tariffe aumentano del 20 per cento.