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Prima di partire per la raccolta dei funghi, è necessario conoscere le disposizioni vigenti in Toscana con le novità del 2020. Vediamo, quindi, cosa bisogna sapere prima di andare alla ricerca del bottino tra i boschi e quali sono i posti migliori in cui cercare.
Raccolta funghi 2020 in Toscana
Quando le temperature ricominciano a scendere dopo l’estate significa che si avvicina il tempo dei funghi. Passeggiare tra i boschi alla ricerca dei magnifici esemplari è un’attività sempre divertente ed entusiasmante, ma ci sono alcune cose da sapere prima di partire per la raccolta. Infatti, ogni regione dispone di norme da rispettare sia dai residenti che dai turisti.
Infatti, per raccogliere funghi sul territorio regionale occorre un’autorizzazione rilasciata dalla Regione Toscana e non più dal Comune di residenza del richiedente.
Inoltre, i non residenti in Toscana possono fare l’autorizzazione turistica.
Quando e dove
La Regione Toscana, per motivi di salvaguardia dell’ecosistema, ha anche istituito dei limiti alla raccolta dei funghi nel territorio di alcuni Comuni della Toscana.
Il limite non permette la raccolta dei funghi, in alcuni giorni della settimana, dal 30 giugno al 31 ottobre. Tali limiti si applicano nei comuni pistoiesi di Abetone-Cutigliano, Sambuca Pistoiese, San Marcello-Piteglio, Marliana, Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Montale, Pescia, Pistoia, Serravalle pistoiese: divieto assoluto il venerdì per tutti e il martedì solo per i non residenti. Invece, nei comuni lucchesi di Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vergemoli, Stazzema e Pescagli: sabato e domenica, nel periodo 30 giugno – 31 ottobre degli anni 2018, 2019 e 2020 solo per non residenti.
Limiti e controlli
Il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chilogrammi, salvo il caso di un singolo esemplare o più esemplari concresciuti di peso superiore. Il tetto sale a dieci solo nel caso in cui i residenti nei territori classificati montani della Toscana, facciano la raccolta nel proprio comune di residenza. Non ci sono limiti, invece, per imprenditori agricoli e soci di cooperative agroforestali che, in possesso dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine rilasciato dagli Ispettorati micologici, svolgano la raccolta, a fini di integrazione del proprio reddito, nella provincia di residenza.
Prima di consumare funghi regalati o raccolti, è consigliabile rivolgersi al servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Azienda Sanitaria Locale. Questo controllerà la commestibilità e la determinazione delle specie fungine. Il servizio è gratuito ed è effettuato da personale tecnico con qualifica di micologo.
Dove cercare i funghi
La zona più rinomata della Toscana è la Lunigiana, ma tutto l’Appennino è prolifico, così come il Casentino. I più volenterosi possono spingersi anche nel Grossetano, con la certezza che il lungo tragitto sarà ripagato da una gustosa raccolta. Molto importante, poi, è scegliere il tempo giusto. Infatti, il momento migliore, dicono gli esperti, è 12-14 giorni dopo un’abbondante pioggia.