L’estate è ormai giunta al termine e di conseguenza l’autunno è dietro l’angolo. Insieme ad esso avrà inizio il periodo della raccolta dei funghi, un evento che appassionerà un gran numero di persone in giro per l’Italia. Essi sono degli organismi con molteplici proprietà, come per esempio l’azione benefica su sistema nervoso e immunitario.
Come se non bastasse i funghi sono degli ottimi alleati per coloro che vorrebbero perdere peso, poichè sono contenitori di poche calorie e grassi, ma allo stesso tempo di molta acqua. Le regole per poterli raccogliere senza incorrere in sanzioni variano da regione a regione. In questo articolo analizzeremo il regolamento della raccolta funghi in Piemonte.
Raccolta funghi Piemonte, le regole
In questa regione potranno approvvigionarsi di questi organismi solo coloro i quali sono in possesso del titolo per la loro loro raccolta, previsto dalla legge regionale numero 24 del 2007.
Nel caso in cui non si fosse in possesso di questo documento, è sufficiente effettuare un pagamento di euro 15 a favore degli enti delegati al rilascio: lo si potrà effettuare tramite conto corrente postale o bonifico bancario.
L’importo da versare dipenderà dalla durata di validità del suddetto titolo, in quanto esso potrà variare da 5 euro per un giorno fino a 90 euro per un periodo di tre anni.
Vi sono delle regole generali valide per la maggior parte delle nostre regioni, le quali sono attuate anche in Piemonte. Di seguito ne verranno elencate alcune:
- è consentita la raccolta giornaliera di funghi fino ad un massimo di 3 chilogrammi. La sanzione ammonta a 11 euro ogni 500 g in eccesso a questa soglia;
- in assenza di titolo valido è consentita la raccolta, sempre entro i 3 chilogrammi, solamente delle seguenti specie di funghi: chiodini, mazza di tamburo, prataiolo e chiomino cromato. Il trasgressore di questo elenco verrà multato di un valore pari a 33 euro;
- i funghi devono essere puliti nello stesso ambiente nei quali vengono raccolti;
- l’utilizzo di un contenitore non idoneo comporterà una multa fino a 99 euro.
- Ovviamente valgono anche le cosidette “regole del buon senso“, ovvero quelle che vietano di gettare rifiuti a terra, di calpestare i funghi e di usare fiamme libere all’interno dei boschi. Inoltre per la propria sicurezza è bene sia scegliere percorsi adatti al proprio allenamento, che consultare il bollettino meteo e in caso di temporali improvvisi, si sconsiglia la sosta sotto ad alberi o in prossimità di oggetti che potrebbero cadere.
Avvelenamento da funghi
Gli eventi di avvelenamento sono più comuni di quanto si pensi, in quanto molte famiglie si accingono alla raccolta di specie a loro sconosciute e che, una volta consumate a tavola, presentano effetti anche mortali.
I micologi hanno stilato una “lista nera” delle specie da evitare assolutamente. Tra di esse fa parte l’Amanita Phalloides, l’Amanita Verna, l’Amanita Muscaria e la Russula Emetica. In caso di dubbio sull’effettiva innocuità di una specie è bene desistere o rivolgersi a degli esperti.
Prima di concludere vorremmo fornirvi dei consigli su come conservare i funghi una volta raccolti. Se congelati crudi vanno andranno consumati entro un massimo di 3 mesi, mentre per quelli cotti il tempo aumenta fino a 4-5 mesi.