Cosa vedere e cosa fare nel ricetto di Candelo, in Piemonte, la splendida architettura di epoca medievale.
Argomenti trattati
Le antiche strutture medievali e i pittoreschi borghi conservano quel fascino immortale che suscita ogni volta una grande meraviglia, come nel caso del ricetto di Candelo, in Piemonte, ma cosa c’è da vedere? Scopriamo tutte le meraviglie nascoste nella struttura fortificata nella provincia di Biella.
Dall’epoca medievale, il Piemonte ha ereditato alcuni dei borghi più belli d’Italia, come nel caso del ricetto di Candelo.
Si tratta di un’architettura medievale, uno degli esempi di strutture urbane tipiche dell’epoca meglio conservate e caratteristiche della regione.
La struttura fortificata, a differenza dei tipici borghetti che costellano lo stivale, non è mai stato destinato ad essere abitato stabilmente, e oggi è una importante destinazione turistica. Un tempo, invece, era considerato come una sorta di “magazzino”, protetto da possenti mura e alte torri cilindriche. Qui si raccoglievano vini, formaggi e altre provviste.
Da qui, inoltre, si gode di una vista panoramica spettacolare delle Prealpi biellesi e del Boraggione.
Il ricetto è composto da ben duecento edifici, anche detti cellule, ed è attraversato da strade chiamate rue
All’interno del ricetto ci sono manufatti architettonici, cantine vitivinicole, ma anche luoghi storici tutti da esplorare passeggiando per le antiche rue del borghetto.
Oggi è un borgo molto attivo, in cui vengono organizzati tour con guide esperte ed eventi tematici sempre molto interessanti e divertenti.
Imperdibile, però, è il tour del sistema museale diel ricetto, suddiviso in cellule ecomuseali.
L’Ecomuseo candelese è un laboratorio tecnico-scientifico di testimonianze storiche e biodiversità e ancora oggi custodisce il patrimonio storico-naturale di Candelo.
Nella prima cellula ecomuseale sono custoditi gli antichi attrezzi e metodi di vinificazione, ricostruzione museale di una cantina al Ricetto. La seconda, invece, è dedicata alla didattica e illustrazione della cultura del vino. Il terzo, infine, si concentra sulla civiltà della vitivinicoltura.
Oltre ai percorsi tra gli ecomusei, sono anche previsti degli interessanti itinerari che permettono ai visitatori di esplorare le bellezze e la storia del territorio.
Gli itinerari tematici si concentrano sulla storia, sulla cultura ma anche sulla natura che caratterizza la zona.
Lungo i percorsi si incontrano antiche strutture che si innalzano lungo le rue, come la Torre del Principe ed il Palazzo del Principe.
Le cellule, inoltre, non essendo adibite ad abitazione, sono utilizzate dai proprietari come attività enogastronomiche e laboratori creativi di artigianato. Vi sono anche botteghe d’arte, fra cui quella della pittrice su seta tedesca ma naturalizzata italiana Annelie Weischer.