Riscoperta di Lyncus: l’antica città macedone di Alessandro Magno

Scavi archeologici rivelano la straordinaria storia di Lyncus, un centro culturale e commerciale dell'antichità.

La riscoperta di Lyncus

Recenti scavi archeologici nella Macedonia del Nord hanno riportato alla luce Lyncus, un’antica città macedone che faceva parte dell’impero di Alessandro Magno. Questa scoperta non solo riscrive la storia della regione, ma offre anche nuove prospettive sulla vita e la cultura di un’epoca passata.

L’incanto di Lyncus, un tempo avvolto nel mistero, è ora accessibile grazie al lavoro di un team di archeologi che ha dedicato tempo e risorse per esplorare le sue rovine.

Un centro culturale e commerciale

Contrariamente a quanto si pensasse, Lyncus non era solo un avamposto militare, ma un centro urbano vibrante e strategico.

Gli scavi hanno rivelato una vasta acropoli di circa sette ettari, con strutture che testimoniano l’influenza dell’ellenismo maturo. Tra i ritrovamenti più significativi ci sono un teatro in stile macedone e edifici dedicati alla lavorazione dei tessuti, che suggeriscono un’organizzazione sociale e commerciale complessa. Questo sito archeologico si trova in una posizione strategica, collegando l’entroterra macedone all’Asia Minore e al Mediterraneo orientale, rendendolo un crocevia commerciale di grande importanza.

Ritrovamenti significativi e il legame con Alessandro Magno

Il ritrovamento di Lyncus è particolarmente significativo per il suo legame con Alessandro Magno. La città è associata alla figura di Euridice, un condottiero valoroso, e alla conquista di Lyncestis da parte di Filippo II nel IV secolo a.C. Tra i reperti più affascinanti c’è una moneta ellenistica, ben conservata, che porta i simboli dell’autorità regale macedone. Questi ritrovamenti non solo arricchiscono la nostra comprensione della storia macedone, ma offrono anche uno spaccato della vita quotidiana e delle pratiche commerciali dell’epoca.

Collaborazione internazionale e tecnologie avanzate

Il progetto di scavo è stato guidato da un team internazionale che ha unito le forze dell’Istituto Nazionale e Museo di Bitola con la California State Polytechnic University di Humboldt. Questa collaborazione ha permesso di applicare tecnologie moderne, come radar di profondità e sistemi LiDAR, per esplorare il sito in modo più efficace. L’archeologo Engin Nasuh ha sottolineato l’importanza di queste ricerche nel rivelare la complessità delle reti sociali e commerciali che esistevano prima dell’arrivo dei romani. La riscoperta di Lyncus ci ricorda che la storia ha ancora molto da insegnarci e che, con gli strumenti giusti, possiamo continuare a fare scoperte straordinarie.

Scritto da Redazione Viaggiamo

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