Rocca Grimalda è un comune piemontese dell’Alessandrino, situato su un imponente sperone roccioso che domina la vasta valle dell’Orba, da cui prende il nome l’omonimo fiume.
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La Storia di Rocca Grimalda
La vita e la storia di Rocca Grimalda si sviluppano tutte intorno alla sua imponente torre a pianta circolare, la cui costruzione viene fatta risalire intorno alla fine del XIII secolo, sotto la dominazione della signoria dei Malaspina.
Rocca Grimalda appartenne al feudo del marchese del Monferrato fino al 1431, quando l’occupazione militare ad opera del Duca di Milano segna il passaggio della destinazione d’uso del castello, sviluppatosi proprio attorno alla suddetta torre, da quella iniziale di fortificazione difensiva a vera e propria residenza nobiliare.
Nel 1570 il feudo venne acquistato dal nobile e facoltoso genovese Battista Grimaldi, che si preoccupò di ultimare e rifinire la costruzione del castello; a lui si deve sia la realizzazione dei sontuosi giardini, che l’attuale maestosità della facciata occidentale dei giardini.
La dimora rimase sotto la proprietà della famiglia Grimaldi per oltre 250 anni, assumendo proprio a partire da tale momento l’attuale denominazione di Rocca Grimalda.
Attualmente la proprietà del castello è detenuta da una numerosa famiglia, le cui antiche origini sono per metà liguri e per metà piemontesi.
Costoro si sono preoccupati del restauro del giardino e dell’edificio al fine di farne la loro confortevole residenza.
Il Castello di Rocca Grimalda
Vediamo dunque nel dettaglio, ed in maniera più approfondita, i singoli elementi che costituiscono il Castello di Rocca Grimalda.
La torre, come anticipato in precedenza, è il fulcro attorno al quale si è sviluppata nei secoli l’intera costruzione.
Realizzata in mattoni, presenta una pianta circolare; la sua altezza attuale è inferiore rispetto alle dimensioni originarie, e anticamente presentava sulla sommità un coronamento di merli ghibellini e veniva adoperata come torre d’avvistamento.
Purtroppo le testimonianze narrano che tale sommità sia andata distrutta, nei secoli scorsi, a causa della violenza di un fulmine abbattutosi sulla torre.
All’interno ritroviamo sei distinti ambienti sovrapposti. La sua antica destinazione d’uso come prigione è testimoniata dalla presenza di tutta una serie di elementi, quali feritoie per far filtrare un minimo di luce ma anche graffiti incisi sui muri dai detenuti che vi soggiornavano.
Nell’ala occidentale del castello ritroviamo la cappella, caratterizzata dalla ricercata eleganza degli ornamenti presenti al suo interno: stucchi policromi, decorazioni in trompe l’oeil, balaustre e finte architetture, contribuiscono tutti in egual misura a conferirgli uno spiccato impatto scenografico.
Maestose e ricercate in ogni minimo particolare appaiono anche le cantine: mattoni a vista, grandi volumi e archi a sesto acuto, sono i principali elementi architettonici dominanti in tale ambiente.
Al pari del resto del castello, le cantine sono regolarmente fruibili dai visitatori che quotidianamente si recano ad ammirare Rocca Grimalda ma, al tempo stesso, si preparano a svolgere quella che è la loro funzione originaria: accogliere i vini realizzati dall’azienda della famiglia proprietaria della residenza.
Degni di nota sono anche gli interni del castello. Quelli che erano ambienti originariamente adibiti ad essere camere agricole oppure magazzini, oggi sono stati riconvertiti in veri e propri appartamenti privati.
L’ampio è luminoso salone che costituisce il cuore della corte, oggi viene sovente adoperato per organizzarvi matrimoni o altri eventi mondani. Alle pareti spiccano numerosi ritratti, ed altri pregiati affreschi e dipinti raffiguranti scene mitologiche.
Dulcis in fundo, il nostro tour virtuale nel castello di Rocca Grimalda si conclude nel giardino.
Ampio e ben organizzato, si suddivide in tre parti: il giardino all’italiana; il bosco o giardino romantico; infine il giardino segreto, di impronta marcatamente monastico medioevale.
Il tutto culmina in un belvedere, che offre una panoramica veduta mozzafiato su tutta la valle dell’Orba.