Roma, bellezza senza tempo e incanto si riscoprono ad ogni angolo della città eterna.
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L’hanno, giustamente, soprannominata città eterna, del resto Roma non può che essere classificata così. Se si frequenta questa città da turisti sembra che il tempo sia destinato a non bastare mai tante sono le cose da vedere. Tra monumenti, musei, chiese, piazze e scorsi storici e paesaggistici da non perdere, non basterebbe una vita per scoprire Roma in ogni suo dettaglio e restare, ogni volta, nuovamente incantati.
Di sicuro, questa città, vanta il primato di avere, in Italia, un considerevole numero di fontane ognuna delle quali contraddistinta da una propria storia e, talvolta, velata da mistero e leggenda. Se vi trovate nella capitale, non potrete lasciarvi perdere almeno cinque delle fontane che, personalmente, possono essere dichiarate come le più belle in assoluto.
Collocata al centro della rinomatissima piazza di Spagna, è proprio ai piedi di questa fontana che si giunge dopo aver sceso la splendida scalinata che contraddistingue questa piazza.
La sua costruzione risale agli anni Venti del Seicento e fu realizzata per volontà di Papa Urbano VIII Barberini. Progetta da Pietro Bernirni, rientra in un’iniziativa risalente al 1570 avente lo scopo di onorare le piazze più importanti di Roma con la costruzione di fontane pubbliche.
Il progetto è sicuramente molto più originale rispetto alle fontane che si è abituati a vedere nel resto delle capitali. L’idea di fondo fu proprio quella di realizzare una barca i cui fianchi sono sufficientemente aperti per offrire l’illusione di una barca che sta affondando. Ovviamente, l’intento era quello di far straripare l’acqua dalla barca per farla accogliere dal bacino della fontana stessa. Per onorare la famiglia Barberini, e in onore del Papa, a poppa e a prua sono riconoscibili delle api, allora simbolo della famiglia.
Questa fontana risale alla fine del 1642 e inizio 1643, è collocata al centro di piazza Barberini ed è uno dei capolavori di Gian Lorenzo Bernini. Anche questa fontana, come quella della Barcaccia, venne realizzata per volere del Papa Urbano VIII come pubblico ornamento della città.
Il Tritone è rappresentato con le braccia in tensione, a causa dello sforzo per supportare un’enorme conchiglia sopra la sua testa sulla quale soffia affinché possa fuoriuscire l’acqua. Significative le gambe del tritone che, per dare l’illusione del mostro marino, sono state accuratamente scolpite con delle squame.
Realizzata sul finire del Cinquecento, sulla base del progetto di Giacomo della Porta, la fontana delle Tartarughe è molto particolare soprattutto per la policromia dei marmi utilizzati. A tal proposito, per la sua realizzazione sono stati impiegati marmi africani, pavonazzetto, bianco, bigio, ma anche altri materiali come il travertino e il bronzo.
Dal punto di vista architettonico è innegabile la particolarità di una fontana che si distingue nettamente rispetto a quelle del resto della capitale realizzate alla fine del Cinquecento. La struttura originaria prevedeva quattro efebi di bronzo e quattro delfini appoggiati sulle vasche. Solo con il successivo restauro del 1658-1659 Bernini decise di completare l’opera con l’inserimento di quattro tartarughe collocate sul bordo della vasca superiore.
Forse una delle più imponenti di Roma, anch’essa progettata da Bernini e realizzata alla metà del Seicento, la fontana dei Quattro Fiumi si contraddistingue per il mix dei materiali: travertino, marmo, granito e bronzo. Voluta da Papa Innocenzo X, come ornamento della piazza sulla quale sorge il palazzo di famiglia, la fontana si presenta come una grande scogliera di travertino, e agli angoli le quattro monumentali statue in marmo che rappresentano i quattro continenti all’ora noti.
Il Danubio rappresenta l’Europa ed è associato al cavallo, il Gange identifica l’Asia dotata di remo e dragone, il Nilo simboleggia l’Africa con il capo velato e il Rio che raffigura l’America con il braccio sollevato ed un armadillo. In alto, sulla scogliera, ci sono due grandi stemmi marmorei della famiglia del Papa: una colomba con un ramo d’ulivo in bocca.
Se passate da Roma questa fontana merita di essere vista soprattutto per la perfetta fusione tra architettura e scultura che conferisce alla fontana un sorprendente movimento scultoreo.
Sicuramente è la più famosa fontana presente sul territorio romano. È quella che attira più turisti, soprattutto per la sua fama di realizzare i desideri di chi vi butta una monetina, oltre che per la scenografica monumentalità che l’ha resa celebre in tutto il mondo diventando lo scenario perfetto di numerosi film.
Realizzata da Salvi e Pannini, e voluta da Urbano VIII, ci volle un trentennio per realizzarla (1732-1762), ma la fontana di Trevi, così come la conosciamo oggi è merito del Papa Clemente XII.
La fontana appare come un vero e proprio arco di trionfo, raffigura numerose piante che fanno da contorno al cocchio trainato da cavalli e guidato dalla statua di Oceano.