Molti lo conoscono anche come il Pulcin della Minerva, comunque lo si chiami rimane sempre un monumento affascinante di Roma, che vi consigliamo di aggiungere al vostro itinerario.
Il nome “pulcin” significa, “porcino” e rimanda al fatto che l’animale rappresentato sia più simile ad un maialino che ad un elefante.
L’obelisco, in granito rosso, si trova nella Piazza Santa Maria sopra Minerva; era precedentemente situato nel Tempio di Iside al Campo Marzio; fu Bernini che ne curò l’allestimento disegnando l’elefante che fece realizzare da Ercole Ferrara, ponendo poi la statua alla base dell’obelisco.
L’altezza complessiva del monumento supera i 18 metri.
Sul basamento, in latino, sono state incise tali parole:
“Sapientis Aegypti/ insculptas obelisco figuras/ ab elephanto/ belluarum fortissima/ gestari quisquis hic vides/ documentum intellige/ robustae mentis esse/ solidam sapientiam sustinere” (Chiunque qui vede i segni della Sapienza d’Egitto scolpiti sull’ obelisco, sorretto dall’elefante, la più forte delle bestie, intenda questo come prova che è necessaria una mente robusta per sostenere una solida sapienza).
Forse non tutti sanno che l’idea dell’elefante fu “copiata” nel XVIII secolo da Giovanni Battista Vaccarini, che lo pose in piazza Duomo a Catania, che ha fatto dell’animale il simbolo della città.