Ryanair ha di nuovo fatto infuriare i clienti. Secondo quanto riferito da Adnkronos, la compagnia aerea ha nuovamente ridefinito la propria politica dei prezzi sui bagagli. Così facendo, però, ha creato nuovamente una situazione di poca chiarezza e di generale diffidenza da parte dei consumatori.
Il colosso irlandese avrebbe infatti proposto la possibilità di portare a bordo un secondo bagaglio a mano che deve rispettare le dimensioni e il peso indicato precedentemente. La tariffa oscilla tra i 10 e i 12 euro se acquistata online, per poi salire a 25 euro se si acquista direttamente al gate.
Ryanair fa infuriare i viaggiatori
La compagnia aerea torna sotto gli occhi dei riflettori. Questa volta, a puntarle il dito contro sarebbe l’associazione di Altroconsumo, che ha segnalato alcuni cambiamenti poco limpidi da parte del colosso irlandese nei confronti dei cittadini.
A far scoppiare una nuova polemica è stata l’introduzione di una nuova tariffa, relativa al secondo bagaglio a mano. Quest’ultimo non deve superare le dimensioni e il peso indicati nel sito di Ryanaiar ed è consentito a tutti i passeggeri che rispettano una specifica tariffa. Tuttavia, a livello di prezzo e di modalità di acquisto la procedura sembrerebbe poco chiara. Infatti, per tutti coloro che effettuano il pagamento attraverso il sito, la cifra richiesta oscilla dai 10 ai 12 euro.
Invece, per chi decide di acquistarla al gate, il prezzo sale fino a 25 euro. Infine, per i clienti che hanno acquistato un biglietto con opzione priorità e 2 bagagli a mano, la tariffa prevede un costo variabile dai 6 ai 12 euro. Per tutti i casi appena esposti, inoltre, non è previsto rimborso.
La segnalazione di Altroconsumo
Altroconsumo attacca Ryanair. Infatti, secondo l’associazione il comportamento del colosso irlandese si sta rivelando confusionario e irrispettoso della pazienza dei consumatori. Nel comunicato diffuso da Altroconsumo si legge che “Il passeggero non riesce a conoscere in anticipo il costo finale del biglietto”. Il problema – continua l’associazione – sarebbe determinato dal fatto che “il prezzo variabile del supplemento non può essere definito prima dell’acquisto”.
In merito alla poca chiarezza della compagnia, Altroconsumo chiede l’intervento dell’Antitrust. Quest’ultima era già intervenuta nei confronti del colosso irlandese, fissando una multa da 3 milioni di euro, alla luce della mancanza di trasparenza sull’effettivo costo dei voli, all’interno del sito. In seguito il Tar era poi intervenuto per sospendere la multa, posticipando l’approvazione della sanzione in sede di udienza, fissata al 2 ottobre 2019. Fino ad allora, Ryanair ha cercato di correre ai ripari, senza ancora stabilire una linea precisa in merito alla propria politica sul bagaglio a mano e sui servizi forniti ai propri passeggeri.