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In Grecia e nella gran parte delle sue isole, le spiagge sono offerte come un dono. Samotracia no, fa eccezione: nell’isola greca ogni spiaggia è una conquista, ogni ciottolo un fortunato miraggio che diventa realtà orlando i resti archeologici di una delle civiltà antiche più evolute – da lì arriva la Nike che affascina tanti visitatori al museo parigino del Louvre – o aprendosi dopo sentieri nei boschi tra gole e cascate incantate, o ancora lasciandosi introdurre dalle capre locali che pasturano tranquille a due zampate da acque limpide e cristalline.
Però ci sono, le spiagge di Samotracia. E sono bellissime. Scopriamo insieme le migliori.
Samotracia, spiagge
Pachia Ammos
Pachia Ammos è una delle spiagge di sabbia di Samotracia, forse la più adatta alla vita di mare tradizionalmente intesa visto che conta anche su una piccola area attrezzata e su un punto ristoro. Nei suoi 800 metri non c’è pericolo di sgomitare col vicino d’ombrellone.
Anzi: non c’è nemmeno pericolo d’ombrellone, che è meglio eventualmente portare da soli perché le attrezzature appunto non sono molte.
Per gli amanti della solitudine assoluta, percorrendola si arriva – non senza qualche ardimento – ad altre tre calette in sequenza.
Piccolo problema: raggiungere Pachia Ammos non è un gioco da ragazzi. Si può farlo via mare, dal porto di Kamariotissa magari in caicco, oppure da terra attraverso una strada bianca percorribile sì sia a piedi che su ruote, ma tortuosa e sterrata.
Qui siamo a sud di Samotracia, a 8 chilometri da Lakoma: una volta raggiunta questa lingua sabbiosa il Mediterraneo è tutto vostro.
Davanti la Turchia, dietro i 1611 metri del Monte Fengári.
Vatos
Ancora sabbia per la spiaggia di Vatos, in Samotracia, proprio alle spalle di Pachia Ammos, sul versante opposto. Vatos è un altrove, poiché pare uscita da una cartolina caraibica. Frequentata anche da naturisti, ancora una volta arrivarci non è per tutti.
Sentiero rupestre scosceso anziché no, oppure barca con cui esplorare anche le numerose calette adiacenti. Certo una volta sul posto il trionfo naturalistico ripaga di tutte le fatiche. Alcuni in quella natura scelgono di pernottare. Così: sulla sabbia e via.
Ciottolandia Kipos
Selvaggia e isolata, Kipos è un nastro che si srotola lungo un chilometro di costa entro un paesaggio quasi surreale. Il suolo è di sassi e ciottoli e lo si raggiunge calandosi giù per un viottolo ripido che segue una strada al termine della quale è possibile parcheggiare.
Il tutto sotto lo sguardo vigile e attento delle caprette autoctone che lì fanno ciao ai visitatori, brucando le poche erbe salmastre occhieggianti in quel suolo brullo, quasi lunare.
C’è di bello che sono simpatiche e confidenti, ma rischiano di rimanere il solo elemento accogliente della spiaggia da non perdere per la sua rusticità, ma che certo rifugge le atmosfere modaiole per suggerire piuttosto il raccolto ascolto del mare, dei suoi profumi, delle sue musiche, dei suoi orizzonti che lì – nelle giornate più limpide – comprendono l’isola turca di Imvros.
Altre acque
Proprio spiagge no, ma bordi di natura che affacciano su laghetti e ruscelli pronti a saltare in cascata punteggiano Samotracia come tante piccole meraviglie custodite gelosamente da uno scrigno naturale penetrabile solo con intenzione.
Tuffi freschi assicurati in scenari difficilmente incontrabili altrove sono uno dei maggiori attrattori di quest’isola in cui il mare – che pure la abbraccia – è un protagonista tra tanti.
E a proposito di acque, non trascurabili sono le fonti termali di Loutra, le cui virtù benefiche erano note fin dall’antichità. A ovest del porto di Kamariotissa, Loutra offre le non-spiagge che non ti aspetti. Un’immersione in quelle acque, una sosta al loro limitare ed ecco massimizzato il relax che è la cifra distintiva della vita balneare a Samotracia.