La storia e la tradizione del 3 febbraio legata a San Biagio, protettore della gola.
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La storia di San Biagio è legata alla tradizione del 3 febbraio. San Biagio, o Biagio di Sebaste, è il protettore della gola, e a lui sono legate leggende che hanno dato vita ad usanze popolari.
San Biagio, santo protettore della gola, era un vescovo e santo armeno, venerato come martire sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa.
Il santo visse tra il III ed il IV secolo in Armenia e da medico divenne, poi, vescovo della sua città. Tuttavia, proprio per la sua fede venne imprigionato dai Romani ma non rinnegò mai il suo credo.
Biagio di Sebaste muore martire dopo tre anni la concessione della libertà di culto nell’Impero Romano.
Divenne poi protettore delle gole a causa delle leggende che circolavano, soprattutto in Italia.
A san Biagio sono stati attribuiti diversi miracoli, come il salvataggio di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce.
Inoltre, nella Basilica di San Biagio a Maratea, alla destra della Regia Cappella dedicata al santo, vi è la palla di ferro sparata dai cannoni francesi nel 1806. Sulla palla di ferro, inesplosa, sono ben visibili delle impronte che, secondo la tradizione, sarebbero le dita della mano destra del santo.
Un’altra leggenda riguarda la cittadina di Fiuggi. Si narra, infatti, che nel 1298 fece apparire delle finte fiamme sul paese, proprio mentre questi era in procinto di essere messo sotto assedio dalle truppe papali.
Il santo protettore delle gole viene celebrato il 3 febbraio in molte chiese cattoliche. Infatti, durante la celebrazione liturgica del 3 febbraio, i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostando due candele.
Inoltre, è usanza benedire le candele il giorno prima, nella giornata della Candelora.
Altra tradizione locale legata al santo è quella della benedizione del panettone di San Biagio. Questa usanza è nasce dalla leggenda che narra di una donna che, poco prima di Natale, si recò da un Frate di nome Desiderio per fare benedire il panettone che aveva preparato per la sua famiglia.
Il frate le chiese di lasciargli il dolce e tornare a prenderlo dopo qualche giorno. Tuttavia, il santo si dimenticò della benedizione e, pensando che la donna se ne fosse dimenticata, iniziò a mangiarlo.
Il 3 febbraio la donna si presentò dal frate per avere indietro il suo panettone benedetto. Il frate, dispiaciuto per averlo già mangiato, si recò comunque a prendere il recipiente vuoto da restituire alla donna. Trovo, però, un panettone grande due volte quello che gli era stato lasciato a Natale. Un miracolo avvenuto proprio nel giorno di San Biagio, protettore della gola.
Da allora c’è la tradizione di consumare un panettone, definito appunto di San Biagio, proprio il 3 febbraio.