San Faustino e Giovita, patroni di Brescia: storia e curiositù

La storia e le leggende legate a San Faustino e Giovita, i santi patroni di Brescia.

Il 15 febbraio non è solamente la cosiddetta festa dei single, ma è anche la festa patronale della città di Brescia, che celebra i due santi, San Faustino e Giovita, ma qual è la loro storia? Scopriamo le leggende e le tradizioni legate ai due santi.

San Faustino e Giovita, Brescia: la storia

Il giorno che segue San Valentino, la festa degli innamorati, è la festa dei single, ma per una città della Lombardia è una festa ancora più speciale. Parliamo di San Faustino e Giovita, i due santi patroni della città di Brescia, a cui è dedicata questa giornata.

I due santi vissero nel II secolo d.C. ed erano due giovani nobili bresciani. Intrapresero prima la carriera militare e successivamente divennero cavalieri.

In seguito si convertirono al cristianesimo, battezzati da Sant’Apollonio.

Sono due santi martiri, uccisi tra il 120 ed il 135 durante le persecuzioni cristiane volute da Traiano, per non aver voluto sacrificare agli dei.

Durante la loro vita si impegnarono nell’evangelizzazione, predicando la parola di Dio.

La città di Brescia celebra i due santi non solo per le loro opere, ma anche per i miracoli e le leggende legati a San Faustino e Giovita.

Brescia

Le leggende

La storia della vita dei due santi e la testimonianza del loro martirio è narrata nella Legenda Maior. Questa, tuttavia, racconta anche di alcuni eventi miracolosi.

Infatti, pare che le belve rimasero mansuete anziché divorarli. Ciò spinse alla conversione al Cristianesimo parte degli spettatori che erano andati ad assistere al cruento “spettacolo”.

A seguito dello strano episodio delle belve, il governatore ordinò di metterli al rogo ma le fiamme cessarono. Furono più volte torturati e portati a Roma per darli di nuovo in pasto alle tigri ma anche stavolta esse non si mossero. Furono addirittura imbarcati su una nave in tempesta ma la tempesta si placò durante il viaggio. Insomma, le torture proseguirono, il martirio non ebbe fine fino alla condanna a morte. I due furono, poi, decapitati a Brescia il 15 febbraio 120-134 d.C..

Nei secoli successivi si verificarono altri eventi miracolosi come la trasudazione delle spoglie dei due santi e apparizioni per proteggere la città dalle dominazioni di Venezia.

Tradizioni

A questa giornata speciale sono legate anche vecchie tradizioni.

In questa giornata speciale, la città di Brescia festeggia e celebra i santi patroni con bancarelle che colorano il centro della città. Non mancano, poi, i dolci tipici come il Tirapicio, anche noto come Tiramolla. Si tratta della classica stringa con un sapore misto di mou e liquirizia, la vera e immancabile perla della fiera.

Scritto da Ilenia Albanese

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