Scoperta archeologica nella grotta Peshteria: un tesoro mesolitico in Serbia

Un'importante scoperta archeologica rivela la vita delle comunità mesolitiche in Serbia.

Un’importante scoperta archeologica

Recentemente, nella grotta Peshteria, situata nei pressi di Zvonska Banya, è emerso un significativo sito archeologico risalente all’era mesolitica. Gli scavi, condotti dalla Facoltà di Filosofia di Belgrado, hanno portato alla luce strumenti in pietra e osso, oltre a pendenti realizzati con denti di carpa, rivelando un’importante testimonianza della vita quotidiana delle antiche comunità che abitavano questa regione.

La rilevanza storica del sito

Questa scoperta è paragonabile per importanza al noto sito di Lepenski Vir, noto per la sua antica presenza umana. I reperti rinvenuti, datati tra il 6.000 e il 7.000 a.C., offrono uno spaccato della vita quotidiana, evidenziando pratiche di caccia, pesca e interazioni con altre popolazioni. Dušan Mihailović, professore di archeologia e capo dello studio, ha sottolineato come i test al radiocarbonio confermino l’epoca mesolitica del sito, un ritrovamento raro in Serbia.

Un’era di transizione culturale

Il periodo mesolitico rappresenta un’epoca di transizione, caratterizzata da un clima che si avvicinava a quello attuale e da un cambiamento nelle risorse naturali. Le comunità iniziarono a sviluppare tecniche di pesca e raccolta di alimenti vegetali, integrando queste pratiche con la caccia tradizionale. I reperti rinvenuti, tra cui falci per la raccolta di cereali e denti di carpa utilizzati come ornamenti, indicano un contatto diretto tra le comunità mesolitiche del Ponišavie e quelle del Danubio, suggerendo una rete di comunicazioni culturali.

Nuove prospettive sulla preistoria

La scoperta della grotta di Peshteria non solo arricchisce la conoscenza della preistoria della regione di Pirot, ma offre anche nuove prospettive sulla vita delle prime comunità stanziali. Durante le indagini di quest’anno, è stato rinvenuto un ulteriore strato, risalente al tardo Paleolitico, che testimonia un’occupazione umana di oltre 10.000 anni fa. Questi ritrovamenti potrebbero portare a nuove comprensioni sulla preistoria dell’Europa orientale, rivelando dettagli inediti sugli scambi culturali tra le popolazioni locali e i gruppi neolitici emergenti.

Scritto da Redazione Viaggiamo

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