La visita al sito archeologico di Valesio, in provincia di Brindisi, a pochi chilometri da Torchiarolo, per una passeggiata nella storia.
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Un sito archeologico interessante da visitare nella provincia di Brindisi è quello di Valesio, un luogo dalla grande importanza storica. Scopriamo, quindi, tutte le informazioni per la visita e sulla storia del sito.
Quello di Valesio è un sito storico situato a sud della provincia di Brindisi, ed è facilmente raggiungibile dalla Superstrada Brindisi-Lecce allo svincolo per il comune di Torchiarolo.
Nella Tabula Peutingeriana questo sito è indicato come Mutatio Valentia e si trova metà del tragitto della cosiddetta Via Traiana Calabra. L’antica via partiva da Brindisi per arrivare fino a Lecce, proseguendo, poi, fino ad Otranto.
Questo sito rientra nel comune di Torchiarolo ed è possibile visitarlo.
Ma scopriamo qual è la storia di Valesio.
Un’antica cinta muraria abbraccia l’importante centro di Valesio a Torchiarolo, tra le più importanti della provincia. Vicino al bosco di Cerano, infatti, spuntano i resti dell’antica Valesio, centro messapico e romano, raso al suolo da Guglielmo I nel 1157. Ad oggi questa rappresenta una delle aree archeologiche più importanti nella provincia, seconda solo a Egnazia.
Le testimonianze più antiche, risalenti all’Età del Ferro, sono state rinvenute lungo le sponde del torrente denominato Canale ‘Nfocaciucci. Si tratta di oggetti in ceramica dipinta, risalenti all’ottavo secolo avanti Cristo, e di resti di una capanna messapica ubicata sotto il complesso termale di età romana.
Della stazione di posta restano reperti e strutture riferibili ad un impianto termale di medie dimensioni, con la successione della sala principale con il mosaico, lo spogliatoio, gli ambienti del frigidarium e le sale del tepidarium, del sudatorium e del calidarium, con i tipici pilastrini a sezione quadrata che sorreggevano il pavimento rialzato e intorno al quale circolava l’aria calda che veniva dai forni. Alcuni ambienti erano decorati da mosaici pavimentali e rivestiti da marmi. Sulle rovine delle antiche terme, i monaci leccesi eressero poi una chiesa dedicata a Santo Stefano, da cui il nome della contrada.
All’interno della cinta muraria, si ritrovano anche la necropoli, la masseria grande e la “pajara”, costruzione in pietra a secco, tipica dell’architettura rurale salentina.
La realizzazione del complesso risale all’inizio del IV secolo e rimase in uso fino al secolo successivo. Nel II secolo a.C. inizia il lento declino e nel 1157 Valesio fu distrutta dalle truppe normanne capeggiate da Guglielmo II Normanno.
Il sito è aperto ai turisti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 9 alle 18. Il biglietto è gratuito. Gli orari potrebbero variare quindi è consigliabile telefonare alla struttura per gli aggiornamenti.