La storia delle isole di Solovki, famose anche come Isole delle Lacrime, con i luoghi più interessanti da scoprire.
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Uno dei luoghi più suggestivi della Russia è l’arcipelago Solovki, anche note come Isole delle Lacrime. Un luogo suggestivo segnato da un passato tragico, oggi meta di pellegrinaggi.
Le isole Soloveckie, note anche con il nome di Solovki o Solovetskij, sono un arcipelago del Mar Bianco, nel Distretto Federale Nordoccidentale della Russia.
A 160 chilometri dal Circolo polare artico, sono un arcipelago che ha conosciuto tristi momenti del Comunismo, e oggi sono diventate un’importante meta di pellegrinaggio.
Infatti, le isole sono nono note per essere state sede del primo campo di lavoro sovietico (SLON), ma non solo.
Sono anche state utilizzate come paradigma da Aleksandr Solzhenicyn per descrivere l’intero sistema dei gulag nell’opera Arcipelago Gulag.
Dal 1992 sono state inserite tra i Patrimoni dell’umanità quali esempio di insediamento monastico nell’inospitale ambiente dell’Europa settentrionale che illustra ammirevolmente la fede, la tenacità e l’iniziativa delle comunità religiose del tardo medioevo.
Tra le isole Solovki, per volere di Lenin, si costituì il primo dei famigerati gulag, quello che, secondo Aleksandr Solzhenicyn, rappresenta il prototipo dell’universo concentrazionario sovietico. Da qui passarono infatti, dal 1923 al 1939, quasi un milione di detenuti. Un gulag che accoglieva prigionieri della guerra civile, oppositori politici e criminali comuni. Fu proprio il monastero di Solovki, un affascinante cremlino del XV secolo dell’isola principale, ad essere scelto come sede del gulag sovietico. Dopo la rivoluzione russa, gli edifici religiosi furono sgomberati e adibiti a prigione sino al 1939, rimanendo poi inutilizzati sino alla caduta dell’URSS.
Ancora oggi i familiari delle vittime visitano i resti dei 39 “campi di lavoro” disseminati fra queste isole, portando fiori su tombe inesistenti. Per questo motivo le Solovetskij oggi sono note come Le isole delle lacrime.
A partire dal 1990 il monastero è tornato nelle mani della Chiesa ortodossa russa e oggi è un luogo di pellegrinaggio che attira ogni anno migliaia di fedeli. Rappresenta, inoltre, anche un monumento alla memoria, che ricorda le terribili azioni compiute dalle forze sovietiche.
Oltre alla triste storia che ha segnato le isole, vi sono tanti luoghi meravigliosi da visitare. Tra questi vi sono gli splendidi esempi di architettura tipica russa, come l’abitazione dell’archimandrita Makarios. L’abitazione risale al 1882 ed è interamente in legno, caratterizzata da dettagli di color azzurro.
Molto interessante, poi, è il misterioso labirinto in pietra, chiara testimonianza della presenza umana che risalirebbe a circa 5000 anni fa.
Dal 1974 le isole sono diventate una riserva naturale. L’arcipelago può essere raggiunto via mare dai porti di Kem’, di Belomorsk e Arcangelo. Sempre da Arcangelo e da Mosca, le isole possono essere raggiunte per via aerea, con voli che atterrano all’aeroporto di Solovki.