Il Solstizio d'inverno ha un'alta importanza astronomica ed è legato a una storia e tradizioni antichissime. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
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Il Solstizio, dal latino sol, “sole”, e stare, “fermarsi”, è un evento astronomico che si verifica due volte all’anno. Esso è strettamente collegato con i movimenti della Terra attorno al Sole, moto di rivoluzione, e attorno a se stessa, moto di rotazione.
In particolare, il Solstizio d’inverno è un evento astronomico di rilevante importanza, collegato anche a tradizioni e storie antiche ormai dimenticate. Scopri quindi quando cade e cosa sapere sulla giornata più corta dell’anno.
Il solstizio d’inverno è il giorno in cui comincia, dal punto di vista astronomico, la stagione invernale.
La particolarità di questa giornata sta nel fatto che l’inclinazione dell’asse della Terra, la linea immaginaria che collega il Polo Nord al Polo Sud, è, rispetto al piano dell’eclittica (il cammino apparente tracciato dal Sole nel cielo durante l’anno), al suo massimo possibile.
Mentre infatti la Terra ruota su stessa, l’asse terrestre può essere più o meno inclinato. I momenti di massima inclinazione sono due, il solstizio di inverno e quello d’estate.
All’aumentare o al diminuire dell’inclinazione dei raggi solari nell’impatto con il nostro pianeta, corrisponde una diversa durata delle ore di luce durante il giorno. Sempre prendendo in considerazione l’esperienza dell’emisfero settentrionale, il solstizio d’estate è rappresentato da giornate luminose più lunghe; viceversa, quello d’inverno da giornate più corte. Dal 21 dicembre in poi, le ore di luce tendono quindi ad aumentare progressivamente di giorno in giorno.
Il solstizio d’inverno non capita ogni anno nello stesso giorno, ma in una finestra che va dal 20 al 23 dicembre. La causa di questo fatto è da ricercarsi nella non perfetta corrispondenza tra il calendario moderno e l’anno solare, che dura 365,24 giorni. Di norma però il solstizio cade il 21 dicembre, che da calendario è il primo giorno d’inverno.
Nel 2021 l’evento avverrà infatti il 21 dicembre. Il momento preciso in cui l’emisfero boreale sarà più distante dal sole (che è lo stesso in tutto il mondo) cadrà per la precisione alle 16:58, ora italiana.
Nel 2020, il solstizio è stato inoltre caratterizzato da una congiunzione molto particolare: le orbite di Giove, Saturno e della Terra si sono allineate e i due pianeti sono apparsi vicinissimi, quasi sovrapposti nel cielo. Il fenomeno, come riportato dalla Nasa, si ripeterà in modo simile soltanto nel 2080.
Sono innumerevoli le feste, le cerimonie e le tradizioni che avvolgono il Solstizio d’inverno. Nella tradizione popolare il solstizio d’inverno segna l’inizio di una stagione della rinascita, che arriverà con la primavera. Con l’aumento progressivo delle ore di luce, la natura infatti si prepara al risveglio.
In passato dunque erano molte le feste “pagane” in tutti i paesi del mondo che celebravano il Sole e il Solstizio d’inverno. Il Sol Invictus romano, lo Yule del neopaganesimo germanico e il Makar Sankranti della tradizione del calendario Hindu sono solo alcune delle migliaia di tradizioni connesse al culto del ritorno del Sole dopo il Solstizio d’inverno. Sin dall’antichità, con queste celebrazioni gli uomini volevano omaggiare ed elogiare il Sole e la sua luce, come segno di speranza, fiducia ed ottimismo per il futuro.
E’ stato poi l’imporsi del cristianesimo e della religione cattolica a cancellare e rendere proibite queste celebrazioni profondamente spirituali e amate dalle popolazioni. La religione cattolica ha finito infatti con l’“inglobarle” e assimilarle in festività religiose per avere la certezza di sradicarle del tutto. Non tutti sanno infatti che la data del giorno di Natale fu fissata al 25 dicembre da Papa Giulio I proprio per ragioni legate al solstizio, nel tentativo di sostituire le tradizioni del passato con le celebrazioni cristiane.