Il Gargano è il caratteristico sperone d’Italia, quel lembo verdeggiante della Puglia settentrionale che si caratterizza per i paesaggi spettacolari: alla lussureggiante Foresta Umbra fa da contraltare una costa lunga circa 200 km punteggiata dai caratteristici trabucchi e dove si alternano alte scogliere bianche a calette suggestive di sabbia, ghiaia o di ciottoli.
Nel territorio di Vico del Gargano, tra Peschici e San Menaio, sorge uno degli arenili più belli di tutto il Gargano, la Spiaggia di Sospetto.
Spiaggia di Sospetto
Il Gargano è ricco di lunghe spiagge dorate e di baie nascoste, protette da candide falesie e raggiungibili spesso solo via mare. La spiaggia di Sospetto è una delle più intime e selvagge, sorgendo al riparo di una grande roccia: è un gioiellino costituito essenzialmente da ghiaia, lungo appena 300 metri e largo solo 30.
Il mare che la bagna è color smeraldo, così cristallino da rivelare nitidi fondali dove la sabbia si alterna a piccoli ciottoli: alle spalle i pini di Aleppo della Pineta Marzini incorniciano la spiaggia, fornendo una fresca ombra anche nelle giornate più calde che spesso caratterizzano l’estate sul Gargano.
La spiaggia di Sospetto è perfetta per chi desidera trascorrere qualche ora lontano dal caos, in un’atmosfera rilassata: qui infatti non esistono stabilimenti balneari o altri servizi, rendendola così un vero eremo noto a pochi.
L’altro nome con cui si identifica questo arenile di Vico del Gargano è Spiaggia di Murgia della Madonna, in riferimento ad un episodio tramandato secondo il quale, sulla murgia della spiaggia, comparve la Vergine Maria a un gruppetto di pescatori del luogo: da allora si decise di consacrare la stessa spiaggia alla Madonna.
L’altro nome di quest’ultima è collegato invece alla presenza della Grotta del Sospetto, una cavità carsica marina affacciata sulla spiaggia, apparsa gradualmente nel corso del lungo processo di emersione che ha coinvolto tutta la penisola garganica.
Al limitare della Spiaggia di Sospetto sorgono la Spiaggia dei 100 scalini, raggiungibile scendendo una scalinata nella roccia e avvolta da un alto costone di roccia bianca e da profumati alberi di arancio, e Calanella, frazione di Vico del Gargano: trattasi di un arenile che dalla Pineta Marzini arriva fino alla Torre del Monte Pucci e sorge a due passi da resti di tombe paleocristiane risalenti al periodo tra il IV e il VII d.C., riconvertite in luoghi di sepoltura e chiese nel corso del medioevo.
I dintorni della Spiaggia di Sospetto
Vico del Gargano è ad appena 7 km dalla spiaggia di Sospetto e si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, tra il mare azzurro e la meravigliosa Foresta Umbra.
Considerato uno dei borghi più belli d’Italia, Vico del Gargano si identifica anche come il paese dell’Amore: la motivazione è legata probabilmente al suo patrono San Valentino oppure alla presenza del pittoresco Vicolo del Bacio, talmente stretto che due persone, per passarci insieme, devono essere vicinissime tra loro.
Non c’è nulla di meglio, dopo un bagno nella isolata Spiaggia di Sospetto, che visitare Vico del Gargano alle luci del tramonto, scoprendo i pittoreschi quartieri dall’aria medioevale di Casale e Terra, oppure il rione Civita le cui case, scalinate e archi sono realizzati completamente in pietra.
Da non perdere una visita al Museo Etnografico nel Trappeto Maratea del XIV secolo, dove sono presenti torchi, macine e altri strumenti legati alla lavorazione delle olive.
Dalla spiaggia di Sospetto è facilmente raggiungibile poi l’Oasi Agrumaria, spettacolare distesa di agrumi che raggiunge addirittura il territorio di Rodi Garganico: si pensi che esistono specie di arance che sono coltivate soltanto in questa località del Gargano.
L’oasi si trova a San Menao, frazione di Vico del Gargano abitata almeno fino a 4000 anni fa quando la zona era abitata dai Dauni: si tratta di un agglomerato urbano elogiato dal fumettista Pazienza, che scelse di trasferirsi proprio qui, e da Nicola Serena di Lapigio che peraltro menzionò la stessa San Menao nei suoi Racconti Garganici.
Il suo nome rimanda al santo Menao che, si narra, apparve ai cittadini per avvisarli in tempo dell’arrivo dei saraceni, salvandoli così dalle devastazione e dalle violenze che questi avrebbero portato.