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La Grotta Mangiapane di Custonaci racchiude l’incredibile storia di un popolo che ha fatto della roccia la sua casa. Un borgo sospeso nel tempo, incastonato in una location suggestiva e surreale.
Grotta Mangiapane: la storia
Le Grotte di Scurati sono un antico insediamento preistorico e un geosito speleologico, molto popolari tra i turisti che visitano le rocce incuriositi dalla loro storia.
Le grotte sorgono in prossimità della frazione di Scurati del comune di Custonaci, in provincia di Trapani. In totale si tratta di nove grotte, Buffa, del Crocifisso, Rumena, Miceli, Cufuni, della clava, Maria Santissima, Abisso del Purgatorio, e infine la più grande, la Grotta Mangiapane.
Non si tratta di certo di un Borgo nel senso classico del termine, ma parliamo di un’alta caverna abitata fin dalla preistoria. La maestosa e suggestiva grotta nei secoli ha subito cambiamenti e oggi accoglie al suo interno un piccolo borgo di case, abitato dal 1819 fino alla metà del ‘900.
Storia e struttura
La Grotta Mangiapane è un’apertura naturale, alta circa 80 metri, larga 13 e profonda 70, che da antro usato come rifugio dai nostri antenati del Paleolitico, divenne un micro-borgo abitato, dai primi anni dell’800 fino alla metà del ’900, da una famiglia di agricoltori e pescatori.
La famiglia che ha abitato la grotta si chiamava, appunto, i Mangiapane. Questi costruirono piccole abitazioni mimetizzate coi colori della terra, stalle per gli animali, un forno a legna e una cappella. Si diedero da fare per realizzare l’essenziale per condurre una vita semplice. Realizzarono, infatti, tutto ciò che si appagava però del meraviglioso panorama circostante. Il panorama comprende il Monte Cofano alle spalle, e di fronte l’azzurro straordinario del mare incontaminato del Golfo di Erice.
Nella grotta furono trovati numerosi reperti risalenti al Paleolitico superiore, come denti e ossa di animali, selci e pitture rupestri, rinvenuti durante distinte campagne di scavo del 1870. Alcuni di questi reperti sono esposti presso il museo Pepoli di Trapani. Invece, la restante parte della collezione si trova nel Museo “A. Salinas” di Palermo e presso il Museo Etno-Antropologico di Parigi. Non esistono, tuttavia, molte testimonianze sulla vita condotta nel minuscolo borgo, mentre era abitato dalla famiglia Mangiapane. Il marchese Guido Dalla Rosa, nel 1870 iniziò a compiere studi archeologici nelle grotte. Egli la descrisse, infatti, come un luogo sereno “lontano dal rumore delle nostre città”.
La grotta oggi
Dal 1983, ogni anno, durante il periodo natalizio di svolge la manifestazione denominata “Presepe vivente di Custonaci – La Natività e i Mestieri Tradizionali“. Si tratta di un presepe vivente in cui rivivono le tradizioni contadine e artigianali di quel territorio, e che coinvolge tutti gli abitanti del paese. Vi prendono parte circa 160 persone. Per la sua bellezza, nel 2006 è stato riconosciuto nel Registro Eredità Immateriali della Sicilia.