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La strada bianca dello Yucatan è una delle testimonianze di antiche civiltà dello stato messicano. Tra storie e misteri, scopriamo le origini della particolare strada dalla chiara colorazione.
Strada bianca dello Yucatan
Sono in molti a pensare che fu una regina guerriera a far costruire la più lunga strada Maya, ma quali sono le reali origini di questa particolare via antica?
Il Sacbé, o strada bianca in omaggio al colore della sua pavimentazione in pietra calcarea, è una tipica strada della civiltà maya.
Questa percorre una lunghezza di cento chilometri nel centro della penisola dello Yucatan, in Messico. Parliamo di un’opera ingegneristica del settimo secolo, paragonabile alle piramidi egizie.
Si trattava di massicciate sopraelevate ricoperte di stucco bianco, larghe dai 4 ai 20 metri e lunghe sino a 300 chilometri.
In genere, queste strade servivano a collegare piazze, templi o altri elementi architettonici all’interno delle città, ma talora servivano da collegamento tra diverse città.
Non sorprende sapere, infatti, che i Sacbé dello Yucatán sono i più conosciuti: il più noto è probabilmente quello di Chichén Itzá, che collega il gruppo architettonico del Castillo con il Cenote Sacro. Un altro sacbé molto famoso, e tuttora ben conservato, è quello che collega i siti di Uxmal e Kabah, delimitato alle due estremità da due archi monumentali.
Per molto tempo il sacbé più lungo è stato considerato quello, di circa 100 chilometri, che univa Cobá e Yaxuná.
Tuttavia, solo di recente sono stati riportati alla luce i resti di un sacbé che univa le città di T’Hó, la odierna Mérida, con i siti di Izamal e Puerto Morelos, coprendo una distanza di circa 300 chilometri.
Teorie sull’origine
Una delle teorie più accreditate è stata pubblicata sul Journal of Archaeological Science: Reports.
Il concetto spiega che quando Lady K’awiil Ajaw, regina guerriera della città Maya di Cobá, aveva bisogno di mostrare la sua forza contro il crescente potere di Chichen Itza, intraprese un’azione cruciale. Decise di far costruire la strada più lunga della penisola dello Yucatán, in modo da favorire il suo esercito nella conquista della lontana città di Yaxuná.
Tuttavia, studiosi e ricercatori stanno ancora cercando l’esatta origine di questa strada dalle origini controverse.
Le curiosità
I sacbeob (sacbé al plurale) erano, quindi, importanti vie di comunicazione e di commercio ma avevano, tuttavia, anche una importanza rituale e religiosa.
Uno degli studiosi più importanti della civiltà maya, John Lloyd Stephens, fece diverse scoperte. Infatti, riferiva che gli indigeni ogni volta che sul loro cammino incrociavano un sacbé, anche se ricoperto dalla vegetazione, si fermavano per recitare una orazione.
In epoca moderna, poi, furono molti i sacbeob che sono stati usati come base per la costruzione di strade asfaltate o di linee ferroviarie.
Inoltre, pare che questa particolare pavimentazione in gesso calcareo, grazie al riflesso della luce ambientale, sarebbe stato visibile anche di notte, riflettendo la luce lunare.