La street art è espressione di una nuova forma di comunicazione da parte di artisti e creativi in tutto il mondo. Essa ha creato dei veri e propri musei a cielo aperto in tutte le maggiori città mondiali, Italia compresa. In particolare, noi vi condurremo nelle vie più belle per ammirare i capolavori di street art delle città di Roma e Bologna.
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La Street Art è espressione di una nuova forma di comunicazione, da parte di artisti e creativi, in tutto il mondo; sviluppatasi negli ultimi trent’anni. Divenuta importantissima per la riqualificazione di intere aree periferiche dagli anni 2000, l’arte urbana ha creato dei veri e propri musei a cielo aperto in tutte le maggiori città mondiali, Italia compresa, che ha come fucina di quest’espressione artistica Milano, Bologna e Roma.
In particolare, noi vi condurremo nelle vie più belle per ammirare i capolavori di street art delle città di Roma e Bologna.
La Street Art, in italiano arte di strada o urbana, è espressione di esperienze diverse, unite tutte, però, dalla necessità e dall’urgenza degli artisti coinvolti, di raccontare e condividere importanti concetti sociali, attraverso un’arte che è diventata comunicazione di massa.
Questo concetto di forma artistica riporta subito alla mente la più famosa Pop Art, dalla quale certamente trova ispirazione questo tipo di espressione artistica, con un retroterra culturale di matrice Punk.
La Street Art nasce durante gli anni ’60 negli Stati Uniti, prendendo poi corpo e divenendo un movimento più strutturato e distaccandosi dai classici graffiti negli ultimi 30 anni. Certamente, gli anni 2000 sono stati fondamentali per il segno che l’arte urbana sta lasciando nelle maggiori città d’Europa e del mondo, compresa l’Italia, fucina di grandi artisti, in particolare nelle “scuole” o “musei a cielo aperto” di Milano, Roma e Bologna.
L’artista, che più di tutti ha dato una svolta ed ha reso famosa la Street Art, è certamente Bansky, di cui si conosce poco o nulla, ma che, con i suoi pencil a vernice, ha rivoluzionato il mondo dell’arte di strada, imprimendo sui muri delle città di tutto il mondo grandi concetti di libertà sessuale e di identità, pacifismo contro le guerre e le repressioni delle forze di polizia ed altri toccanti temi sociali.
Come detto prima, anche in Italia, a partire dagli anni 2000, abbiamo avuto una grande fabbrica di arte urbana, attraverso la riqualificazione di zone prima industriali e semi-abbandonate delle periferie delle maggiori città della penisola, dando vita ad uno spettacolo a cielo aperto, fatto di immagini dirompenti e di messaggi chiari e fruibili da tutti.
Roma è uno dei centri di Street Art italiana più rinomati. Conosciuta certamente in tutto il mondo più per la bellezza immortale della Cappella Sistina e per i tantissimi musei “tradizionali”, la Città Eterna sta diventando, giorno dopo giorno, anche un bellissimo museo all’aperto, fatto di arte urbana e di riqualificazione di zone periferiche, prima lasciate al degrado.
Tra gli esempi migliori di arte urbana, troviamo il quartiere del Quadraro, un tempo tipico esempio di borgata pasoliniana ma che oggi vive un momento di rinascita grazie al progetto M.U.Ro. (Museo Urbano Roma), promosso dallo street artist David Daivù Vecchiato. Questo progetto nasce senza sovvenzioni, ma solo dal dialogo tra Daivù e gli street artists con la gente del quartiere. Qeusto vero e proprio museo a cielo aperto, nasce dalla fermata della metropolitana Quadraro-Porta Furba, ed attraversa diverse vie della zona, come via dei Corneli, via dei Lentuli e largo dei Quintili.
Proprio in largo dei Quintili è possibile ammirare una delle opere più importanti di tutto il Quadraro, il ‘Nido di vespe’ di Lucamaleonte: quest’opera è molto significativa, in quanto creata per ridare memoria al brutale rastrellamento del Quadraro avvenuto nel 1944, quando il quartiere antifascista veniva appunto chiamato ‘il nido di vespe’.
Un altro quartiere che ha vissuto, grazie alla Street Art romana, un vero e proprio cambiamento è il quartiere Ostiense, in particolare grazie al progetto “Ostiense Discrict”, in cui artisti da tutto il mondo hanno creato quello che ad oggi è il più grande museo a cielo aperto della città in fatto di murales.
Da non perdere anche le opere sui palazzi e sui muri dei quartieri di Testaccio, San Lorenzo, vero e proprio punto nevralgico della street art della capitale, e Tor Pignattara. Interessante è anche l’App, scaricabile su qualsiasi dispositivo mobile, “Street Art Roma”, per essere sempre aggiornati su tutte le opere ammirabili in città.
Bologna, “la dotta”, dai primi anni 2000 si è aperta anche alla riqualificazione di zone periferiche attraverso la più moderna Street Art, che certo si sposa alla perfezione con l’anima giovane della città, nonostante il suo grande impianto medievale.
In particolar modo, nel 2016, Bologna ha acceso i riflettori sulla Street Art della città attraverso due progetti, uno per la riqualificazione di una fabbrica abbandonata, una volta zincaturificio bolognese, e l’altro intitolato “100 muri diversi”, volto alla riqualificazione della grigia e cupa via Stalingrado, ingresso quasi obbligato per chi giunge in città dall’autostrada e dalla tangenziale. Di questo progetto, in particolare, degni di nota sono alcuni lavori di importanti street artist di fama mondiale: “Incapsulata nel burqa” di Bruno Stefani, “Spaccata a metà dalle nevrosi contemporanee” di Lorenzo Biagi e “Sirena multicolor” di Luis Gutierrez.
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