Tabarchini di Sardegna: i discendenti liguri sull’isola sarda

La storia dei Tabarchini di Sardegna, abitanti dell'isola sarda di San Pietro.

La Sardegna è ricca di storie interessanti, come quella dei Tabarchini, gli abitanti dell’isola di San Pietro. Discendenti di coloni liguri, ancora oggi mantengono usi, tradizioni e parlate liguri. Ma scopriamo le loro origini e le curiosità sulla loro lingua.

Tabarchini di Sardegna: storia

Passeggiando per le vie di Carloforte, i viaggiatori potranno sentire parlare ligure e scoprire usi e costumi tipici della Liguria. Una particolarità che stupisce, soprattutto se si realizza il fatto che ci si trova in Sardegna.

Stiamo parlando dell’isola di San Pietro, una delle due isole principali dell’arcipelago del Sulcis, situata al largo della penisola del Sulcis nella parte sud-occidentale della Sardegna.

Infatti, la storia dell’isola incrocia quella della famiglia genovese dei Lomellini nel lontano 1540. In quell’anno, la famiglia ottenne in concessione dal bey di Tunisi la piccola isola di Tabarca per praticare la pesca ed il commercio del corallo.

Due anni più tardi, la famiglia genovese inviò a Tabarca quasi trecento famiglie di Pegli, dando vita, così, alla comunità che più tardi venne chiamata “tabarchina” e che sarebbe rimasta sull’isola per due secoli.

Più tardi, infatti, nel 1737 fu chiesto al re di Sardegna Carlo Emanuele III di permettere l’insediamento di alcuni tabarchini in una delle isole adiacenti alla Sardegna. E fu così che concesse loro l’“isola degli Sparvieri”, oggi chiamata isola di San Pietro, nella Sardegna sud-occidentale.

La cultura dei Tabarchini

Ad oggi, la comunità dei Tabarchini che vive sull’isola sarda conta meno di 10.000 abitanti, divisi tra i comuni di Carloforte e Calasetta.

Le attività economiche svolte dalla comunità sono legate soprattutto al mare.

Pur trovandosi in territorio sardo da secoli, i Tabarchini hanno mantenuto saldo il loro legame con il capoluogo ligure.

Infatti, mantengono viva la loro identità culturale attraverso i dialetti. La lingua è diventata nel tempo un mix di ligure e sardo, oggi chiamato tabarchino.

Proprio grazie al profondo legame, nel 2004 Carloforte è stato riconosciuto come comune onorario dalla provincia di Genova. Un riconoscimento dettato dai legami storici, economici e culturali con Genova ed in particolare con Pegli, luogo di origine dell’emigrazione. Due anni più tardi, nel 2006 il riconoscimento è stato esteso anche alla vicina città di Calasetta.

Il dialetto tabarchino

Il tratto distintivo della comunità ligure è sicuramente il dialetto tabarchino. Ancora oggi questa lingua viene parlata da oltre novemila persone tra i due comuni dell’isola di San Pietro.

Vi sono, tuttavia, alcune differenze tra il tabarchino parlato a Carloforte e quello di Calasetta.

Infatti, quello parlato a Calasetta è più vicino al sardo, soprattutto per i termini legati all’agricoltura.

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