Un viaggio alla scoperta del Tempio di Segesta, in Sicilia, tra storia e curiosità.
Il Tempio di Segesta è un tempio greco che nasconde misteri e curiosità molto interessanti ma poco note. Immergiamoci, allora, in questo viaggio nella storia, raggiungendo uno dei capolavori che i greci hanno lasciato nella provincia di Trapani.
La Sicilia è famosa per ospitare templi greci come nel caso della Valle dei Templi di Agrigento, ma in pochi sanno che altre meraviglie si trovano anche in provincia di Trapani.
Stiamo parlando di Segesta, un’antica città elima situata nella parte nord-occidentale della Sicilia.
La città si erge sul Monte Barbaro, nel libero consorzio di Trapani, e custodisce un importante parco archeologico. Al suo interno spicca il maestoso Tempio di Segesta, anche noto come Tempio Grande.
La possente struttura risale all’ultimo trentennio del V secolo a.C., e sorge sulla cima di una collina a ovest della città, fuori dalle sue mura.
Si tratta di un grande tempio periptero esastilo, ossia con sei colonne sul lato più corto, non scanalate. Sul lato lungo presenta, invece, quattordici colonne, alte 10 metri.
L’attuale stato di conservazione presenta l’intero colonnato della peristasi completo di tutta la trabeazione.
Il tempio presenta alcune peculiarità davvero interessanti. Infatti, nonostante gli elementi costruttivi e le proporzioni della costruzione si riferiscono al periodo classico dell’architettura greca, il tempio presenta aspetti contrastanti, sui quali la storiografia non è riuscita ad esprimere pareri unanimi.
Ciò che più incuriosisce gli storici è la struttura che non riesce a trovare una precisa collocazione stilistica. Infatti, pur avendo il tipico aspetto dei templi greci, il tempio di Segesta presenta caratteristiche che fanno sorgere diversi interrogativi.
Secondo gli studiosi, il tempio fu realizzato, su progetto di un abile architetto ateniese, da maestranze provenienti dalle vicine colonie.
Non è, tuttavia, facile da capire il motivo di un tempio greco in una città èlima. Questa riflessione ha portato gli studiosi a numerose discussioni, anche sulla funzione svolta dalla possente struttura.
Alcuni studiosi ritengono che gli Èlimi abbiano voluto costruire un peristilio pseudo-templare, secondo i modi usati dai greci, per dare prestigio ad un luogo di culto indigeno, quindi volutamente lasciato scoperto. L’ipotesi è avvalorata dalla mancanza nel colonnato della cella interna, elemento essenziale in un tempio greco.
Altri, invece, sostengono che si tratti di un tempio destinato ad un culto greco ma rimasto incompleto. Una causa potrebbe essere stata la guerra con Selinunte scoppiata nel 409 a.C..