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Avete mai sentito parlare del borgo di Tiriolo, nel centro agricolo della Sila Piccola, tra le valli dei fiumi Amato e Corace? Nel punto più stretto dell’istmo di Catanzaro, è ricco di storia. Scopri cosa vedere.
Gita a Tiriolo, la storia del borgo antico
Tiriolo è un borgo d’Italia, uno dei più affascinanti, da cui è possibile vedere i mar Ionio e Tirreno, la Sila e le Serre, l’Arcipelago delle Eolie con lo Stromboli fumante, e in lontananza la cima innevata dell’Etna.
A est del borgo si eleva il Monte Tiriolo, Parco Naturale ed Archeologico, l’ultimo testimone della falda appenninica, ricco di grotte di natura carsica.
Sulla cima i resti di una fortificazione bizantina testimonia dell’utilizzo della montagna per fini strategico-difensivi.
Le case presenti nel centro storico di Tiriolo, arroccate come in un presepio, costituiscono la parte vecchia del borgo, mentre le nuove costruzioni si estendono lungo piedi del colle, incastonate tra la montagna e le valli.
La leggenda della nascita di Tiriolo
Tiriolo, come anticipato, è un borgo che si divide tra storia e mito. La leggenda infatti fa risalire le origini dell’insediamento di Tiriolo agli ellenici, sei secoli prima della guerra di Troia o addirittura lo identifica con la mitica Scherìa, patria felice dell’omerico popolo dei Feaci.
Ritrovamenti archeologici avvalorano l’ipotesi dell’esistenza di un nucleo abitativo sin dal Neolitico, come rivelato da reperti quali asce levigate, scalpelli rudimentali e raschiatoi di ossidiana.
La successiva presenza romana trova la sua più rilevante testimonianza nella celebre tavoletta bronzea con inciso un testo riguardante il Senatus Consultum de Bacchanalibus, un decreto del II sec. a.C. col quale il senato romano vietava i Bacchanalia, riti orgiastici. Il reperto, rinvenuto nel 1640, si trova oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna, offerto nel 1727 in omaggio all’imperatore Carlo VI d’Asburgo.
E’ anche Città dell’Olio, ad agosto infatti, c’è il Festival Bacchanalia che si riferisce al rinvenimento della tavoletta col quale il senato romano vietava i Bacchanalia e che prevede concerti di musica, degustazione di vini e prodotti tipici e spettacoli teatrali.
Cosa vedere a Tiriolo
Da vedere la tomba Brettia a Camera, scoperta di recente a Castaneto e oggi ricomposta in una sala dell’Antiquarium civico. Un’opera monumentale del IV-III sec. a.C. inserita all’interno di una necropoli, in controtendenza con l’ubicazione isolata frequente presso i Brettii per queste tombe.
Museo Archeologico
Istituito ufficialmente nel 1995 dal Comune di Tiriolo e dalla Soprintendenza archeologica della Calabria con la denominazione di Antiquarium civico, il Museo di Tiriolo ha ottenuto, nel 2018, il riconoscimento come Museo archeologico regionale.
Il Palazzo dei Delfini
La scoperta archeologica più straordinaria di Tiriolo è quella avvenuta nel 2015 a Gianmartino, dopo un’indagine con georadar, che ha rivelato la presenza di un fitto reticolo di strutture murarie e di piani pavimentali sepolti a profondità comprese tra i 15 e i 90 centimetri dall’attuale piano di campagna.
L’area ha così rivelato alcune strutture riferibili a un edificio del IV-III sec. a.C. di probabile destinazione religioso-sacrale, ben conservato, prima che un violento incendio lo distruggesse.