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130 anni di vita ma sembra nata ieri!
Il simbolo de “la Ville Lumiere“, il monumento che caratterizza Parigi, la torre a pagamento più visitata al mondo, il posto dove ci si bacia di più, dove si scambiano anelli, dove ogni sospiro vorrebbe diventare promessa.
Tour Eiffel storia
Ha sopportato la visita di ben oltre 250 milioni di persone dalla sua inaugurazione ad oggi e nonostante tutto, è sempre li pronta ad accogliere e far vivere un momento magico ad ogni visitatore.
Un centinaio di anni prima della sua costruzione, venne realizzata la spianata di Champs de Mars, una magnifica piazza d’armi che Gustave Eiffel, decise di utilizzare come location per innalzare il suo monumento.
La torre era destinata alla celebrazione del centesimo anniversario della Rivoluzione Francese. Proprio in quell’anno, era il 1889, si sarebbe tenuta a Parigi l’Esposizione Universale, quale migliore occasione per dare la possibilità di ammirare Parigi dall’alto?
il 31 marzo 1889, dopo 2 anni, 2 mesi, 5 giorni di lavoro, 2 milioni ed oltre di rivetti, 18.038 pezzi di ferro forgiato, e chissà quante tonnellate di ferro lavorate e messe assieme da oltre 300 operai, la Tour Eiffel staglia fiera la sua silhouette nel cielo di Parigi, accompagnata dal suono di 21 colpi di cannone.
I dati tecnici
A dispetto di quanto sognato da Jules Verne, che l’immaginò pochi anni prima alta 500 piedi, la Torre è alta esattamente il doppio cioè mille piedi, corrispondenti a 324 metri.
Grandi numeri anche per il peso, sfiora le 10.000 tonnellate, di cui 7.300 solo di ferro per la struttura.
1710 sono i gradini da salire per raggiungere la cima, una vera scalata che per prima fu effettuata proprio dal sig. Eiffel seguito immediatamente, dalla famiglia reale in compagnia di Buffalo Bill.
La “dama di ferro“, così la chiamano i parigini, resiste a raffiche di vento che superano i 200km/h grazie alla sua struttura reticolata.
Durante le giornate ventose, la dama oscilla nella sua parte più alta di oltre 12 cm, mentre con il grande calore la signora di ferro si allunga di ben oltre 19 cm, non ci resta che definirla una lady di ferro che non sta mai ferma.
Curiosità
L’elite francese la bocciò al nascere, la ritenevano brutta, quasi simile ad un “asparago” e non adatta al fascino parigino dell’epoca. Si tranquillizzarono solo dopo aver appreso che si trattava di una costruzione destinata poi alla demolizione, giusto il tempo di farla vedere ai visitatori dell’Esposizione Universale.
Era il 1909 quando stavano per abbatterla.
Ma, il gradimento che i turisti dimostravano, l’ammirazione di molti altri parigini, le sue dimensioni che superavano di due volte la Cupola della Basilica di San Pietro a Roma e di molto la Piramide di Giza al Cairo, l’apprezzamento della stampa di allora che la definì: “un faro abbandonato sulla terra da una generazione di giganti” , la salvò dallo smantellamento, rendendola di fatto un simbolo immortale.
Altra particolarità riguarda la base della torre, vi sono incisi i nomi di 72 tra scienziati, ingegneri, chimici, astronomi e matematici, tutti rigidamente francesi, scelti da Gustav Eiffel per esaltare in questo originalissimo modo, “la scienza” e le sue importanti imprese, ma soprattutto, per “sbeffeggiare” chi aveva contrastato la costruzione della sua amata Torre.
Per maggior risalto le lettere dei nomi erano dipinte in oro, ma nei primi anni del 1900, il lavoro fu ricoperto. Solo dopo un restauro avvenuto tra il 1986 e il 1987 il tutto fu riscoperto e riportato alla luce.
Le lettere che compongono i nomi, alte circa 60 cm hanno poi ripreso il loro colore originale durante la riverniciatura del 2010/2011.
La manutenzione
Come per ogni dama, la cura del suo aspetto è uno dei principali impegni che bisogna mantenere con cadenza regolare.
Ogni cinque anni il suo look, di fama mondiale, viene rivisto e supervisionato.
I suoi make up artist usano 60 tonnellate di colore e ben oltre 15 mesi di lavoro, dedicati solo a mantenere in vita il ferro e ridare il colore alla struttura.
I suoi ascensori, a salita curva, che percorrono circa 100.000 km all’anno, hanno chilometri di cavi che vanno controllati minuziosamente, oleati e revisionati con cura e maestria.
Non certo minore la cura della sua illuminazione, parliamo di oltre 20 mila lampadine che devono, obbligatoriamente, funzionare tutte e bene.
Incantevoli ristoranti panoramici animano la Torre, facendo da sfondo a chissà quante dichiarazioni d’amore, fotografie, o semplicemente sguardi che si perdono nei tramonti parigini, dove anche le nuvole sono “charmant”