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Trastevere è l’anima pulsante e genuina di Roma, con i suoi vicoli, i suoi reperti archeologici e la sua vitalità, ma è anche un rione che racchiude in sé la storia cristiana della città, con le sue tante e belle chiese, disseminate per i vicoli e le piazze.
In questa guida, vi condurremo alla scoperta delle chiese più belle di Trastevere, attraverso le leggende e le storie più caratteristiche di questi edifici sacri.
Viaggio tra le chiese di Trastevere
La storia di Roma è fatta non solo dai bellissimi monumenti civili di epoca repubblicana ed imperiale, ma anche dalle centinaia di chiese presenti su tutto il suo territorio. Da quando, nel 313 d.C., l’imperatore romano Costantino promulgò il famoso Editto di Milano, nel quale si lasciava piena libertà di culto al popolo, iniziò la costruzione dei luoghi sacri cristiani.
Diede il via, così, all’edificazione di centinaia di chiese divenute famose in tutto il mondo, nelle quali si possono ammirare capolavori di rara bellezza di grandi artisti.
Grazie ai continui interventi di restauro, inoltre, è possibile conservare nei secoli la bellezza di questo inestimabile patrimonio. Trastevere, quartiere tra i più caratteristici e genuini di tutta Roma, racchiude nei sui vicoli e nelle sue piazze importantissime testimonianze di chiese paleocristiane, medioevali, barocche, rinascimentali, ognuna ricca di significato proprio.
Passeggiando per i vicoli di Trastevere, vi sarà possibile ammirare alcune di queste bellissime chiese, come la Basilica di Santa Maria in Trastevere, la Chiesa di San Crisogono, la Chiesa di San Francesco a Ripa, la Chiesa di Santa Dorotea a Porta Settimiana, la Chiesa di Santa Quaranta e di San Pasquale Baylon, la Chiesa di Santa Maria dell’Orto, laChiesa di Santa Maria della Scala, la Basilica di Santa Cecilia, la Chiesa di San Cosimato, la Chiesa di Santa Rufina e Santa Seconda ed infine la Chiesa di Santa Maria della Luce.
Santa Cecilia
La Basilica di Santa Cecilia si trova nell’omonima piazza, nel rione di Trastevere. Essa sorge sulla dimora della martire Cecilia e di suo marito Valeriano. La casa di Santa Cecilia venne trasformata in “titulus Ceaciliae”, ovvero in Chiesa, già nel V secolo, per poi essere trasformata in Basilica nel VI secolo per ordine di Papa San Gregorio Magno.
Cecilia, poiché tentò di convertire al cristianesimo Valeriano ed il fratello Tiburzio, fu martirizzata nel 230 d.C. nei sotterranei della sua casa, dove ancora oggi si trova il “calidarium”, ovvero la parte delle terme riservata ai bagno caldi, nel quale Cecilia subì tre giorni di supplizio. Al terzo giorno la donna non era ancora stata uccisa dai vapori caldissimi, e venne quindi decapitata per ordine dell’Imperatore Marco Aurelio.
Nell’820 il corpo di Cecilia venne ritrovato nelle catacombe di San Callisto, ancora intatto ed avvolto in una veste bianca trapuntata d’oro. Così, nell’821, Papa Pasquale I ordinò la ricostruzione della chiesa primitiva e fece trasportare lì il corpo della Santa. Nel 1599 il cardinale Sfondrati, invece, ordinò di riesumare il corpo di Santa Cecilia, il quale si presentava ancora in perfetto stato, con la veste di seta ricamata d’oro, scalza, con un velo intorno ai capelli, il viso rivolto verso terra ed i segni del sangue e di tre ferite sul collo.
Nel libro “Santa Cecilia. Con il suo sangue un inno al Dio vivente” di Antonino Governale, troverete la storia puntuale di questa donna divenuta santa ed oggi patrona dei musicisti.
Santa Maria in Trastevere, leggende e curiosità
La Basilica di Santa Maria in Trastevere si trova nell’omonima Piazza del quartiere di Trastevere e, secondo le fonti, è molto probabilmente il primo luogo ufficiale di culto cristiano a Roma, e sicuramente è la prima chiesa dedicata al culto di Maria Vergine.
La leggenda vuole che la basilica sia stata eretta su ordine di Papa Giulio I nel 340 d.C., edificata sull’oratorio voluto da Papa Callisto I nel III secolo. Proprio per questo motivo infatti, la chiesa fu chiamata “titulus Calixti” fino al VI secolo, per poi essere dedicata alla Vergine Maria. Ciò che la contraddistingue dalle altre chiese del quartiere è un episodio antico e mistico: Santa Maria in Trastevere, infatti, sorge nel punto in cui, secondo la leggenda, nel 38 a.C. fuoriuscì dal terreno uno zampillo di olio minerale, la cosiddetta divina “fons olei”.
I cristiani lessero in questo episodio il segno premonitore della venuta di Gesù, l’Unto del Signore, e proprio qui si decise l’edificazione del luogo di culto ed il punto in cui fuoriuscì lo zampillo divino è ancora indicato su un gradino del presbiterio. La Basilica fu poi ricostruita quasi interamente per ordine di Papa Innocenzo II nel XII secolo, in gran parte utilizzando i travertini ed i marmi delle magnifiche Terme di Caracalla.
Nel 1702, poi, Papa Clemente XI ordinò la costruzione del portico esterno, costituito da cinque arcate e quattro colonne di granito, al di sopra delle quali viene sorretta una balaustra con le statue dei pontefici San Callisto, San Cornelio, San Giulio e San Calepodio.