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Il 2020 non è stato un grande anno di viaggi, sia in ITalia che all’estero, ma il turismo in Islanda oggi è cambiato. Infatti, la nazione non ha mai realmente chiuso agli altri Paesi, soprattutto a quelli appartenendi all’Unione Europea e allo Spazio Schengen.
Ma vediamo qual è la situazione attuale del turismo.
Turismo in Islanda oggi
Il 2020 è stato un anno funesto per il settore del turismo, che ha messo in ginocchio molteplici realtà in tutto il mondo. Ma non tutti i Paesi hanno subito un blocco totale.
Un esempio è l’Islanda, l’isola dell’Europa settentrionale. Infatti, dopo il lockdown mondiale, il Paese ha riaperto presto ai turisti, garantendo controlli e ordine.
C’è, però, bisogno di ricordare che l’Islanda non ha mai riscontrato numeri particolarmente preoccupanti di casi durante i mesi di marzo, aprile e maggio.
E proprio questo ha spinto lo Stato irlandese a riaprire presto i confini, per permettere ai viaggiatori di godere delle bellezze dell’isola.
Ma vediamo come si viaggia oggi in Islanda e quali sono i protocolli da seguire.
Come viaggiare in Islanda
I confini islandesi sono stati riaperti il 15 giugno, accompagnati da una predisposizione di misure anti-covid ben elaborate.
Infatti, non era prevista alcuna quarantena per chi proveniva dall’estero, ma era sufficiente seguire alcune procedure che garantiscono la sicurezza.
Ad oggi le situazioni sono un po’ differenti da giugno, poiché l’Europa sta facendo i conti con una potente seconda ondata.
Oggi, infatti, è necessaria una quarantena di 5/6 giorni in una struttura adeguata una volta giunti sull’isola.
Procedure da seguire
Prima di partire, è necessario effettuare una pre-registrazione sul sito dedicato ai viaggi in Islanda. Bisognerà fornire i dati anagrafici, i recapiti, le informazioni sui voli, le date del viaggio come l’indirizzo di soggiorno e, di conseguenza, dove avverrà la quarantena. Inoltre, è importante indicare lo stato di salute del viaggiatore.
Il modulo va inoltrato almeno 72 ore prima dell’arrivo in Islanda, e al termine della compilazione viene inoltrato un codice a barre da stampare e portare con sè in aeroporto.
Lo Stato invita, inoltre, a scaricare l’app ufficiale dedicata al monitoraggio del contagio: Rakning C-19.
Le nuove misure prevedono, poi, un primo tampone a pagamento all’ingresso, in cui esito viene comunicato in rapido sullo smartphone. A seguire, si procede con una quarantena di 5/6 giorni in una struttura che sia adeguata, con servizi igientici privati. Il terzo passaggio offre due alternative: secondo tampone gratuito al quinto giorno o quarantena di 15 giorni totali dall’arrivo.
Queste due possibilità non valgono per i bambini nati a partire dal 2005 che sono esentati da tali misure.
Si specifica, inoltre, che non ha valenza esibire all’arrivo l’esito negativo di un tampone effettuato in Italia. Bisognerà comununque ripetere il test.