Il turismo spaziale fino a qualche tempo fa poteva essere liquidato come fantasia futuristica degna di un romanzo di Asimov, ma dal 2021 potrebbe finalmente diventare realtà: parola di una start-up che vuole investire nel settore astronavi. Scopriamo insieme tutte le novità di questo progetto che potrebbe cambiare sensibilmente le abitudini vacanziere di italiani e non solo.
In apertura il primo hotel spaziale
Immagina di poter vedere fino a 16 tramonti al giorno, di volteggiare in assenza di gravità e di poter osservare il nostro pianeta da uno prospettiva davvero unica nel proprio genere, a bordo di una navicella spaziale. Nel 2021 questi sogni potrebbero avverarsi prenotando una vacanza sulla Aurora Station, il primo hotel spaziale della storia.
Si prevede che potrà ospitare fino a 6 persone alla volta (2 delle quali devono essere i membri dell’equipaggio, per ovvie ragioni) e che il prezzo per ogni aspirante astronauta si aggirerà intorno 9,5 milioni di dollari.
Una cifra ingente, ma che varrà l’esperienza e che di certo potrà assicurare un’esperienza davvero unica nel proprio genere.
Infatti gli ospiti della struttura – che attualmente è ancora in fase di progettazione – avranno modo di trascorrere ben 12 giorni a bordo di una stazione spaziale orbitante a più di 300 chilometri dall’atmosfera terrestre, godendosi un panorama mozzafiato. Tra le attività proposte si potrà provare a far crescere cibo commestibile nello spazio (che si potrà portare a casa come souvenir), volare sopra al proprio Paese d’origine e giocare a ping-pong in assenza di gravità.
Inclusi anche una rete internet illimitata e la possibilità di fare una videochiamata ai propri amici e familiari rimasti sulla Terra.
Il progetto dell’Aurora Station è stato portato avanti dalla giovane start-up statunitense Orion Span, che si sta affidando al crowdfunding per vedere finanziata la realizzazione della navicella. Racconta uno di loro: “Il nostro intento è quello di rendere lo spazio accessibile a chiunque. Dopo essere stata lanciata in orbita, l’Aurora Station entrerà subito in servizio, portando i viaggiatori nello spazio al prezzo più basso mai esistito”.
Se la campagna di crowdfunding (di raccolta fondi) non dovesse andare a buon fine, rimane sempre viva la speranza che il sogno del turismo spaziale possa avverarsi comunque: l’Orion Span non è l’unico gruppo interessato ad investire nel settore del “turismo sulla luna”, perché sempre nel 2021 si prevede il lancio in orbita di una seconda stazione spaziale, firmata Bigelow airspace.