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Will Keane, interpretato da Richard Gere, è un cinquantenne playboy che possiede un ristorante, rinomato per la sua fama da seduttore, che un giorno incontra una ventiduenne, Charlotte, Winona Ryder, una ragazza fuori dagli schemi, che ama la poesia antica, con una personalità travolgente.
Charlotte gli farà scoprire il vero significato dell’amore, un amore intenso, ma anche triste: la ragazza infatti soffre di una grave malattia terminale, che destinerà i due a separarsi.
Le romantiche location del film “Autumn in New York”
A fare da sfondo a questo amore difficile, c’è la città di New York, nel periodo autunnale: la calma e la malinconia della città in questa stagione, diventano come uno specchio dei sentimenti dei due innamorati, felici ma tristi, consapevoli del breve tempo che avranno per stare insieme.
Ci sono diverse location che sono di una bellezza incredibile, tutte da scoprire.
Central Park
Il parco più bello e famoso di New York è una delle prime location che si vedono nel film: i colori caldi come l’arancione, il giallo e il marrone, sono gli assoluti protagonisti, dando vita a uno spettacolare foliages, dove fare le passeggiate più romantiche di sempre.
Nel parco si trova anche il Bow Bridge, il ponte degli innamorati a New York: c’è una leggenda che narra che le proposte di matrimonio fatte su questo ponte, avranno sempre una risposta positiva.
Rockfeller Plaza
Nella rinomata piazza, composta da 19 edifici commerciali, nella 5th Avenue a Manhattan, ogni anno viene installata una grande pista di pattinaggio, accompagnata da uno spettacolare albero di Natale: è proprio qui che l’iconica scena di Charlotte che pattina è stata girata.
National Museum of the American Indian
E’ qui che Will si incontra con sua figlia, con cui non ha fatto un buon rapporto e con la quale si ritroveranno solo alla fine del film.
Il National Museum of the American Indian è dedicato alla cultura dei popoli indigeni delle Americhe e fa parte del gruppo di musei e centri di ricerca della Smithsonian Institution.
Il museo vanta una delle collezioni più vaste al mondo di oggetti, fotografie, manufatti e media dei nativi americani, dando così vita alle voci degli indigeni, durante le sue mostre contemplative.