Tutte le informazioni sulla Chiesa dei Morti, suggestivo luogo da visitare durante un viaggio a Urbania, nelle Marche.
La Chiesa dei Morti di Urbania rappresenta una meta unica da visitare durante un viaggio nella splendida regione delle Marche.
Un viaggio nelle Marche è perfetto per visitare luoghi insoliti. La bellezza della regione è ampiamente riconosciuta nel panorama turistico europeo.
Si possono trovare splendidi paesaggi naturalistici e graziosissimi borghi. Durante un viaggio nel territorio di Pesaro e Urbino, è assolutamente da vedere la Chiesa dei morti. Si tratta di una famosissima cripta collocata nella cittadina di Urbania, in cui il silenzio regna sovrano.
All’interno della si possono vedere scheletri e ossa di numerose persone vissute molti secoli fa.
La Chiesa dei Morti fu edificata nel 1380, nel momento della fondazione della Cappella Cola. Al suo interno è presente un cimitero in cui sono custodite delle mummie. La mummificazione naturale è avvenuta a causa di una particolare muffa. I cadaveri hanno subito dunque un processo di essiccazione assolutamente naturale. I corpi furono esposti in seguito ad un importante avvenimento storico. Si tratta dell‘editto di Saint-Cloud del 1804, col quale Napoleone ordinò l’istituzione dei cimiteri extraurbani. La Confranternita della Buona Morte provvide alla sistemazione dei cadaveri mummificati.
La Chiesa è un luogo molto interessante da visitare. Anche dal punto di vista architettonico, presenta rilevanti caratteristiche di grande valore artistico. Il suo portale è in stile gotico-romanico ed è costituito da pregiata pietra rosata. All’interno del luogo di culto si possono ammirare bellissimi affreschi risalenti al XV secolo. Al di sopra dell’altare si trova un meraviglioso affresco del 1560 di Giustino Episcopi. L’opera ritrae la Decollazione di San Giovanni Battista. Tra le particolarità della chiesa trova posto anche un ampio drappo nero. Si tratta di un simbolo peculiare della Compagnia della Morte.
Le storie che stanno dietro i cadaveri mummificati sono incredibilmente particolari. Il corpo posto al centro apparteneva al priore della Confraternita Vincenzo Piccini. Accanto al suo scheletro si trova quello della moglie e del figlio, che furono mummificati con procedimenti chimici. Al di sopra dei molti corpi presenti si trovano alcuni cartigli con citazioni dalla Bibbia. Le frasi invitano a meditare profondamente sulla caducità della vita. Uno dei 18 corpi apparteneva a un giovane, che venne accoltellato durante una veglia danzante. Il suo cuore essiccato e trafitto dalla lama è esposto all’interno della cripta. Uno dei cadaveri ha alle spalle una storia con caratteristiche decisamente macabre. Si narra che la sua morte apparente ne abbia causato il risveglio dopo la sepoltura. La vicenda dell’uomo sepolto vivo rende suggestivo guardare il suo corpo.