Tre dei quattro freerider vittime di una valanga a Courmayeur sono stati trovati. Si cerca ora quello che si pensa essere il quarto cadavere.
Trovati tre dei quattro sciatori dispersi da oltre 24 ore dopo il distaccamento di una valanga nei pressi di Courmayeur. I cadaveri erano sepolti nei pressi del canale degli Spagnoli.
Continua ad alzarsi il numero delle vittime della montagna.
Le valanghe, causate dallo sbalzo delle temperature di questi giorni, hanno causato, purtroppo, altri tre morti. Le ricerche dei quattro freerider in trasferta a Courmayeur si sono parzialmente concluse dopo il ritrovamento dei cadaveri di tre degli sciatori. I corpi senza vita sono stati ritrovati sepolti sotto ad una valanga nei pressi del Canale degli Spagnoli, nella zona di Val Veny.
Da escludere la disattenzione dei quattro sciatori che, a differenza di quanto in precedenza annunciato, non si trovavano in una zona vietata ed erano ampiamente attrezzati. Due dei quattro ragazzi indossavano infatti degli zaini con l’airbag, inutilmente azionati nel tentativo di contrastare la forza della valanga. Sono stati ritrovati inoltre grazie ai loro dispositivi di geolocalizzazione Artva.
I tre amici, in vacanza a Courmayer hanno perso la vita a causa del distacco di una valanga che ha sepolto i corpi sotto oltre due metri di neve. Mentre continuano incessantemente le ricerche del quarto sciatore, residente a Chamonix (Francia) ma originario della Polonia, sono stati identificati gli altri tre cadaveri. Le vittime sono una trentanovenne originaria della Nuova Zelanda, un trentaseienne francese e un uomo di quarantatre anni residente a Londra. Sempre di questi giorni è la notizia di un’altra vittima della neve. Questa volta in Valle d’Aosta, dove ha perso la vita uno sciatore ed escursionista di quarantaquattro anni residente a Milano. Durante una scalata fuori pista con altri due amici, l’uomo è stato travolto da una valanga che si è trascinata per oltre duecento metri. La causa più probabile anche in questo caso è il distacco di una placca di neve. Gli altri due compagni, rimasti illesi, sono sotto shock. Insieme avevano appena scalato e ridisceso la punta della Oilletta e si accingevano a risalire una nuova cima quando è avvenuta la tragedia.